mercoledì 29 febbraio 2012

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

Prima di tutto è giusto che vi dica che andare a piedi e una cosa bellissima, andare sui mezzi pubblici ci permette di recuperare del tempo per noi, come leggere, e ammirare paesaggi. Quindi prendete l'automobile il meno possibile.

Automobile

Ecoconsigli sul tema "Automobile"
AutomobiliL'utilizzo dell'automobile, apparentemente molto comoda per il singolo, porta con sè non poche conseguenze negative per la collettività.

Tra queste, l'occupazione esagerata del territorio, il consumo di risorse naturali, i notevoli costi sanitari e sociali degli incidenti stradali e dell'inquinamento dell'aria delle città, l'emissione di anidride carbonica che è causa dell'effetto serra e dei cambiamenti climatici.

E' per tutti questi motivi che il WWF suggerisce di usare l'automobile meno possibile.

Tuttavia, se proprio non puoi farne a meno, segui i seguenti ecoconsigli.
  • Guida dolcemente innanzituttoNon guidare in modo frenetico, guida dolcemente. Quando vedi che il semaforo è rosso o sta per diventarlo, togli il piede dall'acceleratore, anche se sei lontano. Quando si accende il verde riparti lentamente, accelerando con gradualità. Accelerazioni improvvise e frenate brusche, oltre a renderci nervosi (e a consumare gomme e pasticche dei freni), contribuiscono in maniera generosa ad aumentare fino al 30% il consumo di carburante.
  • Un vaso per amico
    Per imparare a guidare dolcemente immagina di avere sul sedile a fianco a te un preziossimo e pesante vaso e di dover guidare evitando di farlo cadere in mille pezzi... In realtà la tua vita e quella di chi trasporti vale di più di qualsiasi vaso!
  • Usa il cambio
    Inserisci la marcia superiore appena possibile e poi cerca di mantenere la velocità costante, prevedendo e anticipando l'andamento del traffico. Nelle code ti conviene avanzare lentamente invece che fermarti e ripartire. Per rimettersi in moto è richiesta infatti più energia che non incrementando gradualmente la velocità (approfondisci su Repubblica.it).
  • Occhio alle gomme
    Controlla almeno una volta al mese la pressione delle gomme. Mantenere la pressione delle gomme al livello consigliato ci fa risparmiare circa un pieno all'anno. Infatti, le gomme sgonfie creano più attrito sull'asfalto e quindi resistenza all'avanzamento. Accelerando ulteriormente, il gioco del tempo guadagnato non vale la candela dell'aumento di benzina consumata.
  • Fai car-poolingDevi prendere la macchina per recarti al lavoro?
    Mettiti d'accordo con un collega per andarci insieme utilizzando una macchina sola. Metà del carburante - e dell’inquinamento - e un amico in più: non è perfetto?
  • Attento alla velocità
    Superare i 100 km/ora significa a conti fatti risparmiare solo qualche mezz’ora... Non superarli, però, significa consumare meno carburante, perchè oltre questa velocità l'efficienza dei motori in genere diminuisce di molto. E, quindi si inquina di meno e si contribuisce meno all'effetto serra e al cambiamento climatico. Inoltre si riduce notevolmente il rischio di schiantarsi contro qualcos'altro (e non importa se per colpa propria o altrui, l'effetto è il medesimo) facendosi molto male.
  • ClimatizzatoriI condizionatori d'aria nelle automobili consumano molto e usati al massimo della potenza possono bersi fino a un quarto del serbatoio. Ti conviene allora tenere i finestrini aperti se vai fino a 65 chilometri all'ora. Aumentando la velocità però, l'attrito dell'aria che entra nell'auto cresce molto, allora se hai caldo ti converrà accendere l'aria condizionata: ti raccomandiamo però di tenerla al minimo.
  • Tonnellate a zonzo
    Un’automobile pesa non meno di sette quintali (una piccola citycar), più frequentemente una tonnellata e mezza: quanta energia si spreca per portarla in giro! Pensaci bene ogni volta che la usi per portare in giro i tuoi 70-80 chilogrammi!
    E' per questo che noi ambientalisti siamo contrari ai "SUV", bestioni sovradimensionati pesanti anche due tonnellate e mezza, così come a tutte le auto esageratamente potenti, energivore e, quindi, grandi emettitrici di anidride carbonica (causa dell'effetto serra).
    Molti scelgono un SUV pensando così di proteggersi, ma la sicurezza nelle strade va perseguita piuttosto con il rispetto delle regole da parte di tutti. Anche perchè non è vero che in un veicolo dalla grande massa si è al sicuro: in caso di schianto contro un oggetto fisso, l'effetto combinato di massa e velocità è micidiale.
    Insomma, la bicicletta, che pesa solo una ventina di chili, è di gran lunga più efficiente.
  • Nei tragitti brevi Entro i 5 chilometri l’automobile è particolarmente inquinante perchè il motore e la marmitta catalitica sono freddi. Ad esempio, prendere l’auto per recarsi ogni giorno alla stazione non è ottimale (ma non prendere neppure il treno sarebbe peggio). Usare i piedi, la bici o l’autobus insieme al treno è molto più ecologico.
  • Sceglila beneTramite qualsiasi rivista o sito di auto puoi facilmente confrontare i consumi e le emissioni di anidride carbonica scegliendo quindi tra le auto più efficienti: ci sono ancora differenze notevoli tra i vari modelli quindi è importante scegliere bene.
  • Ibrida?
    Prendi in considerazione l'ipotesi di comprare un'auto ibrida. Il motore a benzina ricarica quello elettrico, con il risultato che i consumi e le emissioni sono quasi dimezzati.
  • Usato verde?
    Ti suonerà strano, ma una buona auto usata è più "verde" di una nuova, soprattutto se non intendi usarla molto. La produzione di un'automobile, infatti - dalle miniere, alle fabbriche, al concessionario... - è un processo molto inquinante, ladro di energia e di risorse naturali. E' per questo che il WWF è sempre stato perplesso sulle "rottamazioni" il cui scopo principale è, in realtà, quello di aiutare i produttori.
  • Se hai bambini
    Evita di diventare il loro autista a tempo pieno!
    Per loro è vitale – dicono gli psicologi - appropriarsi attivamente del loro territorio, dei percorsi quotidiani. Appena possibile spostatevi a piedi, lasciali fermarsi ed esplorare. Oppure usate i mezzi pubblici, per loro assai affascinanti. Se si spostano solo in auto già alla loro età impareranno mai a spostarsi in modo ecologico?
  • Pubblicità e autoQuanto influisce la pubblicità sul possesso di un’automobile?
    Pubblicità milionarie, girate su improbabili strade deserte, ci fanno credere di essere più ricchi, potenti, liberi e affascinanti avendo un particolare modello di auto. E, di conseguenza, di essere il signor nessuno non avendocelo! E' difficile resistere a questo vero e proprio lavaggio del cervello quotidiano, ma non è impossibile.

    Un’auto più piccola, meno potente (e magari usata) e quindi meno inquinante – è sufficiente per le tue necessità. Di un’auto di “rappresentanza” puoi farne a meno. Ci sono modi migliori per spendere i tuoi soldi, no?
  • Parcheggiare l'auto
    è ogni giorno un'impresa che ti sottrae molti minuti (quindi molte ore ogni mese e molti giorni ogni anno)? Valuta meglio la possibilità di lasciarla a casa e di usare invece i mezzi pubblici: eviterai questo fastidio e probabilmente ne trarrai anche altri vantaggi.
  • Non esiste solo l'automobile come mezzo di trasporto!
    L'autobus, se vivi in città, può farti dimenticare l'incubo di dover guidare ancora insonnolito la mattina. Mentre l'andare a piedi, se il tuo lavoro è poco distante, può essere l'occasione per fare un po' di esercizio ogni giorno e mantenerti così in forma.
  • Trasferirsi in campagna?
    Sembrerebbe una bella prospettiva ma, salvo rare eccezioni, significa dipendere completamente e in continuazione dall'automobile; anzi, dalle automobili visto che ogni membro della famiglia finirà per averne una. Laddove gli abitati sono di tipo diffuso, infatti, il servizio di trasporto pubblico non può essere capillare nè frequente. E anche lo spostarsi a piedi o in bici diventa spesso impraticabile. Ecco perchè vivere in un centro urbano può risultare più ecologico.
  • Vivere senz’auto si può E si vive bene. Soprattutto se abiti in città, prendi in considerazione l’idea di non avere l’automobile. Siamo sempre di più a fare questa scelta apparentemente difficile: in realtà ti sentirai più libero!
    Eventualmente puoi noleggiarne una per le vacanze estive o quando è indispensabile, l’autonoleggio per lunghi periodi diventa sempre più conveniente ed è più economico di quanto si creda. Oppure fattela prestare da un parente. A conti fatti, tra acquisto, manutenzione, tasse e assicurazione risparmierai qualche migliaio di euro ogni anno!


Foto di t-dot-s-dot/Flickr.com (Creative Commons)

martedì 28 febbraio 2012

Acqua Pubblica il Ministro Clini da uno sgrullone alle Autorità d'Ambito

IL MINISTRO CLINI SCRIVE ALL’AUTHORITY: FUORI I PROFITTI DALLE TARIFFE DELL’ACQUA!
Ora Autorità d’ambito e gestori devono rispettare la volontà popolare
Lo aveva promesso durante l’incontro del 23 febbraio con il Forum italiano dei movimenti per l’acqua, e il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha inviato ieri all’Autorità per l’energia elettrica e il Gas e ai presidenti delle Regioni una lettera inequivocabile: “Desidero segnalare l’esigenza di dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all’abrogazione del comma 1 dell’articolo 154 del D.lgs 152/06, relativo all’adeguata remunerazione del capitale investito, così come stabilito dal DPR 18 luglio 2011 n. 116. Si ritiene infatti che il provvedimento in materia tariffaria debba essere adottato anche nelle more dell’emanazione del DPCM attuativo di cui all’articolo 21, comma 19 del DL n. 201 del 6 novembre 2011, convertito in legge n. 214 del 22 dicembre 2011”.
Sono passati oltre sei mesi dai referendum del 12 e 13 giugno 2011, e ad oggi le Autorità d’Ambito territoriale ottimale e tutti i gestori del servizio idrico integrato ne hanno ignorato l’esito. Per questo il Forum ha promosso in tutta Italia, a partire dal mese di febbraio 2012, ua campagna di “obbedienza civile”, per il pagamento in tariffa solo di ciò che è previsto per legge, e oggi la lettera del ministro dell’Ambiente chiarisce le ragioni del Forum italiano dei movimenti per l’acqua e dei cittadini tutti, che hanno votato per abrogare i profitti nella gestione del servizio idrico integrato, e per rendere inesigibile in tariffa la “remunerazione del capitale investito”.
Dopo l’intervento di Clini non ci sono più alibi: alle Autorità d’Ambito e ai gestori non resta che rispettare, senza ulteriori esitazioni, il voto referendario. Chiediamo, perciò, che modifichino immediatamente le tariffe vigenti e restituiscano ai cittadini quanto sin qui indebitamente riscosso.
La campagna di obbedienza civile proseguirà in tutti i territori sino all’ottenimento del pieno rispetto del risultato referendario e alla completa ripubblicizzazione delle gestioni del servizio idrico integrato.
Perché si scrive acqua, ma si legge democrazia.

martedì 21 febbraio 2012

Perchè tutti i Comuni della Provincia di Latina non fanno lo stesso?

Come WWF sono anni che si proponeva questa tipo di esperienza, siamo rimasti inascoltati fino a ora dalle amministrazioni della Provincia di Latina, salvo qualche buon esempio di Istituti Scolastici, anzi per meglio dire di Insegnanti con la I maiuscola. In questo momento di crisi sia economica che Sociale, sarebbe opportuno che anche le Amministrazioni Comunali della nostra Provincia si scuotessero dall'inefficienza. Orti Comunali significa in primo luogo recupero del territorio degradato, poi gestione efficente dello stesso e possibilità di rientro economico per quei soggetti più deboli economicamente.

PUBBLICATO IL BANDO PER L’ASSEGNAZIONE DEGLI ORTI COMUNALI. PER FARE DOMANDA C’E’ TEMPO FINO AL PROSSIMO 9 MARZO. Gli appezzamenti di terreno si trovano a Capannori, Marlia e Guamo. Ciacci: “Iniziativa utile anche alla socializzazione dei cittadinie alla cura del nostro territorio”.
Pubblicato il bando per l’assegnazione degli ‘orti comunali’ situati nelle frazioni di Capannori in via per Corte Fontana, Marlia, traversa di via Paolinelli (ex area PEEP) e Guamo, traversa di via nuova (ex area PEEP). Si tratta di piccoli appezzamenti di terremo di 30 metri quadrati da destinare alla produzione di colture ortive senza scopo di lucro che saranno concessi a chi possiede i requisiti previsti dall’apposito regolamento per una durata di 4 anni.
Fra i requisiti principali per l’assegnazione avere compiuto 18 anni, non avere ottenuto per sé o altro familiare un altro orto, non avere proprietà esclusiva di altri terreni coltivabili ad orto nel comune di Capannori e nei Comuni limitrofi. Nella definizione della graduatoria saranno attribuiti punteggi in base al reddito Isee dei richiedenti.
“Con questa iniziativa che andrà a beneficio di un centinaio di famiglie, – spiega l’assessore all’ambiente, Alessio Ciacci – abbiamo accolto le richieste di numerosi cittadini e, in particolare, pensionati e donne casalinghe che non dispongono di terreni dove poter coltivare ortaggi ad uso familiare. L’orto comunale ha anche una funzione di aggregazione e di socializzazione oltre ad essere un modo per ovviare al problema dei terreni incolti in alcune zone del nostro territorio. Se le domande saranno superiori alle disponibilità, individueremo anche altri terreni comunali dove poter estendere le coltivazioni”.
Le domande dovranno pervenire entro le ore 13.00 del 9 marzo al Protocollo del Comune (Piazza Aldo Moro) utilizzando l’apposito modulo disponibile all’Ufficio Patrimonio e all’Urp del Comune e scaricabile, insieme al regolamento, anche dal sito internet del Comune (www.comune.capannori.lu.it) all’interno dell’area ‘Documentazioni, Bandi Gare e Appalti”. Le domande possono anche essere presentate a mano all’Urp nei seguenti orari: lunedì e venerdì dalle 8.45 alle 13.30, il martedì e giovedì dalle 8.45 alle 17.00, il sabato e prefestivi dalle 8.45 alle 12.30.
Per ulteriori informazioni Ufficio Patrimonio-Espropri, Ced Servizio Sviluppo Locale e partecipazione Civica tel 0583 428216, 428232, 428311.

lunedì 20 febbraio 2012

VAL DI SUSA - NO TAV

Io ci sarò, perchè non vieni anche tu
GLI ECOLOGISTI E RETI CIVICHE - Verdi del Lazio
Aderiscono alla Manifestazione NO-TAV di sabato 25 febbraio 2012 (GUARDA L’ALLEGATO).
Alcuni nostri militanti ECORESISTENTI del Lazio vorrebbero organizzare una presenza numerosa partendo la notte di venerdì e rientrando la domenica mattina senza pernottare.
Al fine di capire quanti di voi potrebbero essere interessati vi chiedo di contattare urgentemente entro mercoledì mattina
Anna Catalani 3206294865

 

domenica 19 febbraio 2012

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

Acqua

Ecoconsigli sul tema "Acqua"
Acqua dal rubinettoL'acqua è una risorsa apparentemente inesauribile, visto che il suo ciclo è infinito e che le sue molecole sono decisamente abbondanti.

L'acqua dolce è tuttavia una risorsa limitata, diffusa sul pianeta in modo non omogeneo. Sono molte le popolazioni che hanno problemi di approvvigionamento e che stanno consumando acqua fossile, accumulata nelle falde nei millenni precedenti.

Anche in Italia ci sono zone dove l'acqua non basta, ed altre dove pur essendocene stata molta, in certe stagioni manca, complice anche il riscaldamento globale.

In ogni caso l'acqua prelevata per l'uso umano, che provenga dalla falda, dalle sorgenti o dai fiumi è sottratta all'ambiente naturale che ne viene impoverito: si pensi ai torrenti o alle zone umide completamente prosciugati.

Ma c'è un'altra considerazione da fare. Quando mangiamo un uovo consumiamo 200 litri d'acqua, per un chilo di pasta i litri diventano 1924. Per indossare una maglietta di cotone ne abbiamo utilizzati 2700. E se per pranzo ordiniamo un hamburger da 150 grammi, dobbiamo sapere che è «costato » 2.400 litri. E' tutta l'acqua servita per far crescere la gallina, per coltivare il grano, il cotone, il foraggio, per sfamare e dissetare un manzo.

Un italiano ogni giorno usa in media 380 litri di acqua, considerando il solo uso domestico.

Il consumo è 17 volte superiore se consideriamo anche l’acqua impiegata per produrre ciò che mangiamo e indossiamo. Sono 6.400 litri a testa ogni giorno, 2.334 metri cubi all'anno: questa è la nostra "impronta idrica" (water footprint) che è tra le più alte al mondo. Solo USA, Grecia e Malesia hanno un'impronta maggiore, mentre la media mondiale è la metà: 1243 metri cubi.

Solo il 49 % di quell’acqua proviene da risorse italiane: il 51 per cento arriva dall’estero, incorporata nei prodotti che viaggiano sulle rotte del commercio internazionale. Il nostro Paese è il quinto importatore d’acqua del pianeta e in questo modo sottraiamo acqua a paesi che ne hanno già poca.

Per ridurre i nostri consumi d'acqua, quindi, è necessario fare attenzione al rubinetto ma anche altre nostre scelte, chiamiamole indirette, non sono neutrali: ad esempio, una dieta vegetariana comporta un consumo virtuale di "soli" 2 mila litri d’acqua al giorno, se invece mangiamo carne si può arrivare a ben 5 mila litri al giorno.


Quanta acqua consuma una bistecca?


Ma ecco gli ecoconsigli.

  • Il miscelatore
    Un miscelatore d'aria nei rubinetti e nella doccia riduce il consumo d'acqua senza modificare le vostre abitudini. Si tratta di una piccola ed economicissima aggiunta al proprio rubinetto in grado di miscelare l'acqua in uscita con l'aria. Chi usa il getto d'acqua non percepisce alcuna differenza ma il consumo complessivo d'acqua è inferiore. Si arriva a risparmiare quasi la metà dell'acqua utilizzata.
  • Lo sciacquoneLo sciacquone del water consuma ad ogni getto circa 10 litri d'acqua. E’ eccessivo, per ridurlo puoi porre nella cassetta una bottiglia di plastica da un litro piena d'acqua, priva di etichetta ed ermeticamente chiusa con il tappo: invece di 10 litri ne consumerai 9, risparmiandone ogni volta uno, ovvero centinaia di litri all’anno. Se hai in programma il rifacimento del bagno puoi invece installare un sistema con doppio pulsante di scarico, da pigiare a seconda della necessità.
  • Piove?
    L'acqua piovana può essere facilmente raccolta e incanalata dalla grondaia verso il proprio giardino o in cisterne di raccolta, anche improvvisate, per un utilizzo successivo: è perfetta per annaffiare l’orto o il giardino, grazie all'assenza del calcare (molte piante non amano l'acqua ricca di calcio). L'acqua piovana è gratuita, usarla equivale a risparmiare l'acqua degli acquedotti e molti euro sulla bolletta.
  • Doccia vince bagnoPer lavarsi è meglio scegliere la doccia, perché rispetto al bagno si consuma circa un terzo dell’acqua. Infatti, per immergerci in vasca sono necessari 150 litri di acqua, per una doccia ne bastano 50 o, per i più attenti e veloci, anche meno! La doccia è anche più igienica. Se hai in programma di ristrutturare il bagno la vasca puoi addirittura non prevederla, avrai più spazio.
  • Occhio alla goccia
    Un rubinetto che gocciola o un water che perde acqua vanno affrontati subito: oltre ad essere assai fastidiosi, possono sprecare 100 litri d’acqua al giorno, che divenbtano 36.500 in un anno. Una corretta manutenzione o, se necessario, una piccola riparazione contribuiranno a farvi risparmiare tanta acqua potabile altrimenti dispersa inutilmente.
  • Controlla il contatore
    Un controllo periodico sullo stato dell'impianto idrico di casa è opportuno. E' sufficiente controllare il contatore dell'acqua quando tutti i rubinetti sono chiusi: se continua a girare significa che c’è una perdita da qualche parte.
    Per un controllo più accurato, la sera controlla che tutti i rubinetti di casa siano ben chiusi e leggi sul contatore dell'acqua il livello di consumo raggiunto. Il mattino, prima di iniziare la giornata, controlla di nuovo quanto segna il contatore. Una differenza anche minima significa che c'è una perdita (dai rubinetti, dallo sciacquone del WC o dalle tubature) che non solo spreca acqua inutilmente - un foro di un millimetro in un tubo perde oltre 2.000 litri d'acqua al giorno - ma potrebbe causare danni peggiori alle strutture della tua abitazione danneggiando muri, solai e rivestimenti. Meglio chiamare subito un idraulico.
  • Lavati le mani così
    Quante volte ci laviamo le mani ogni giorno? E quanta acqua facciamo scorrere ogni volta? E’ inutile tenere sempre aperto il getto d'acqua, per una buona pulizia è soprattutto necessaria una buona perizia nell'insaponarsi le mani. Fai così: apri il rubinetto una prima volta per bagnare le mani, richiudilo, insaponale per almeno 60 secondi (il sapone deve avere il tempo per agire sui batteri), infine riapri il getto d'acqua solo per risciacquarle. Il risparmio d'acqua è assicurato, si tratta solo di modificare una piccola abitudine.
  • E sotto la doccia pure
    Anche sotto la doccia conviene comportarsi nello stesso modo: bagnarsi, chiudere il rubinetto, insaponarsi da capo a piedi, riaprire il rubinetto per risciacquare. Lo stesso quando ci si lava i capelli. Sono decine e decine di litri risparmiati ogni volta!
  • Un’auto splendente
    Per lavare l’automobile si sprecano di solito non meno di 150 litri di acqua potabile.
    Se invece del tubo usi un bel secchio, riempiendolo due o tre volte, risparmierai circa 130 litri di acqua a ogni lavaggio… e la macchina ti sembrerà più pulita. Inoltre, soprattutto se non riesci a farti bastare tre secchi, evita di lavarla troppo spesso, in fondo è solo un mezzo di trasporto.
  • Riciclare
    Quando fai scorrere l’acqua in attesa che diventi calda puoi raccoglierla in una bacinella: e usarla poi per innaffiare, per lavare i pavimenti oppure per sciacquare il water.
    Anche quando lavi la frutta e la verdura puoi usare una bacinella e lasciarcela un po’ in ammollo, usando l’acqua corrente solo per sciacquarla alla fine. L’acqua che hai raccolto nella bacinella la potrai riutilizzare.
  • I piatti
    Quando lavi i piatti a mano, al momento del risciacquo riempi il lavandino e chiudi l’acqua. Immergi piatti, bicchieri e posate, quando li toglierai saranno risciacquati e avrai consumato meno acqua.
  • Controlla la bolletta
    L’acqua in Italia costa poco (e questo in realtà non è un bene perchè così viene sprecata), la media dei consumi di una famiglia evidenzia l’impiego di centinaia di litri d’acqua al mese (circa 25.000 litri per una famiglia di quattro persone). Puoi ugualmente cercare di contribuire alla riduzione, ponendoti degli obiettivi.
  • Eco-denti
    Un gesto frequente come lavarsi i denti può comportare enormi sprechi d'acqua nel lungo periodo a causa dell’abitudine di lasciare sempre il rubinetto aperto. Usa il getto d'acqua soltanto per bagnare lo spazzolino all’inizio e per risciacquarlo alla fine. Nel frattempo chiudi il rubinetto, mentre spazzoli i denti - almeno 2 minuti per una buona pulizia – non serve l’acqua. Alla fine per risciacquare la bocca utilizza un bicchiere, è più comodo e consente un minore spreco d'acqua!
  • Rasatura ecologica
    Evita di lasciare il rubinetto aperto per pulire il rasoio e mentre ti radi. Puoi anche chiudere il tappo del lavabo e riempirlo con un po’ d'acqua per utilizzarla nel risciacquo del rasoio di volta in volta. Si tratta semplicemente di modificare un'abitudine, per il resto nulla cambia alla qualità della rasatura e tantomeno al tempo necessario per radersi.
  • E per bere?
    L'acqua di rubinetto è migliore dell'acqua venduta in bottiglia, perchè sottoposta per legge a controlli quotidiani che ne garantiscono la qualità e la sicurezza. E poi, vuoi mettere la comodità? Ci abbiamo messo secoli per avere tutti l'acqua corrente nelle nostre case e tu vuoi continuare ad approvvigionarti a chilometri di distanza?
  • Sa un po' di cloro?
    I tecnici degli acquedotti sono obbligati ad usare il cloro, che è un disinfettante, per avere la certezza che l'acqua sia microbiologicamente pura. Ma tranquillo, si tratta di quantitativi esigui, tali da non nuocere minimamente alla salute di chi la beve. Tuttavia è molto semplice eliminarlo: riempi di acqua una brocca - meglio se con l'imboccatura ampia - e lasciala riposare qualche minuto: il cloro è un gas e si disperderà nell'aria.
  • Il calcio è pesante?
    Che l'acqua ricca di calcio sia pesante e difficile da digerire è una leggenda metropolitana messa in giro dagli interessati. Stiamo parlando di ioni, non di rocce! Tranne rari casi non influisce sul sapore, inoltre non sono noti effetti negativi sulla salute - nelle situazioni non patologiche - causati da acque cosiddette "dure". Al contrario, il calcio nell'acqua è un pregio per i viventi che la bevono! E' la forma di calcio più facilmente utilizzabile ed è fondamentale per le ossa, i denti, la corretta coagulazione del sangue, il funzionamento del sistema nervoso, gli scambi delle cellule. A risentirne sono semmai gli elettrodomestici, a causa delle incrostazioni che si formano sulle resistenze. Se usi un addolcitore per rimuovere il calcio fai attenzione a lasciarcene una parte, perchè il consumo di acque carenti di calcio è considerato un fattore di rischio cardivascolare.
  • La vostra acqua è cattiva?
    La vostra acqua è talmente cattiva che avete proprio deciso di comprare acqua in bottiglia? Fai almeno attenzione al tipo di imballaggio: il vetro è meglio perché è riutilizzabile. Il vuoto a rendere è meglio ancora perchè riciclare una bottiglia integra consente un risparmio energetico cinque volte superiore alla fusione del vetro rottamato. Alcune ditte che fanno la consegna a domicilio lo prevedono, cercale con Google.
  • Volete proprio bere acqua minerale?
    E' una decisione che noi sconsigliamo decisamente tuttavia, almeno, compra acqua minerale locale, proveniente dai monti più vicini. Non avrà così bisogno di essere trasportata da un capo all'altro d'Italia con grande spreco di carburante e inquinamento dell’aria! E’ davvero penoso vedere colonne di Tir, carichi di bottiglie d’acqua, che vanno da Nord a Sud, e da Sud a Nord!
    Ti consigliamo, inoltre, di alternare ad ogni acquisto la marca, perchè spesso le acque minerali sono carenti di ioni importanti oppure al contrario ne hanno alcuni in concentrazione eccessiva. E' per questo che ti diciamo che l'acqua di rubinetto è meglio!
  • E gli apparecchi filtranti?
    L'associazione Altroconsumo, che come noi consiglia l'acqua di rubinetto, ha fatto dei test specifici, arrivando ad una conclusione inequivocabile: non sono una buona scelta. Ci si sobbarca un costo notevole e come risultato si ha dell'acqua meno sana. Sui filtri, infatti, si sviluppa una flora batterica difficilmente controllabile a livello domestico, per cui l'acqua fuoriuscita è peggiore di quella immessa!
Foto di Dottie Mae/Flickr.com (Creative Commons license)

TUTTI A DIFESA DEI BENI COMUNI

Questo è quello che succede nella nostra bellissima Provincia e non penso neanche che questo sia un episodio isolato, visto il dilgare del malcostume, dalle azioni più banali a quelle più importante.
Quando scegliere il bene comune diventa una colpa e un rischio
Un consigliere comunale di Sabaudia è stato aggredito e picchiato da un costruttore nelle stanze del Municipio. Proprio nella “casa comune” dove è stato delegato ad amministrare e a tutelare gli interessi della città. Ventiquattro ore più tardi un altro consigliere di Sabaudia è stato arrestato dalla polizia, poco dopo aver intascato una mazzetta da 5 mila euro per favorire – così dice l’accusa – il cambio di destinazione d’uso di un edificio del centro storico. A denunciarlo è stata la stessa vittima del ricatto, un imprenditore molto discusso, sottoposto a sorveglianza speciale. La seconda notizia ha offuscato, quasi scacciato la prima. Ma, a ben vedere, nascono dalla stessa radice: gli interessi che girano intorno al “mattone”. Interessi che troppo spesso dimenticano il bene comune.
Negli ultimi mesi il primo consigliere si è occupato, in particolare, di edilizia ed urbanistica. Contestando duramente – quasi in perfetta solitudine – l’operato del sindaco e della giunta. Nel mirino delle sue critiche, in particolare, la cancellazione di alcune norme fondamentali per l’equilibrio del centro urbano, come quelle sulla distanza minima per un bel numero di costruzioni o, in altre, il rapporto tra piani abitabili ed altezza. Oppure, ancora, la trasformazione in mini appartamenti di vecchie, ampie ville immerse nel verde, sfruttando ogni minimo spazio disponibile, inclusi lavatoi, mansarde, garage e la pendenza naturale del terreno, per ricavare altri locali. Possono sembrare norme minori o comunque di effetto limitato. In realtà, invece, stravolgono l’assetto urbanistico tradizionale che è tipico di Sabaudia: moltiplicano. la densità abitativa e, per ciò stesso, diventano una variante di fatto al piano regolatore. Pesando enormemente sui servizi – rete idrica, fognature, depurazione, parcheggi, viabilità, verde – che rischiano di “scoppiare”, visto che restano quelli di sempre, senza seguire l’incremento demografico. Creando nuovi edifici che servono solo alla speculazione. E cancellando in definitiva il modo di essere di Sabaudia.
Basta riflettere su tutto questo ed appare chiaro, allora, che si tratta di una battaglia perché Sabaudia resti Sabaudia. Perché continui ad essere la città razionalista nel cuore del parco del Circeo, dove è bello sedersi sotto i portici o passeggiare, scoprendo la suggestione di immergersi nel brusio della gente che si incontra, si ferma, discute, chiacchiera. O il piacere di ascoltare, camminando, lo scalpiccio, dei propri e degli altrui passi. E fermarsi a pensare, godendosi la quiete un po’ indolente delle lunghe giornate estive. Una battaglia per una città a misura d’uomo, come è stata concepita alla fondazione e ribadita poi con il Prg degli anni 70, che ne ha conservato intatti i caratteri originari, facendone un modello da imitare, visitare, invidiare. Una battaglia, in una parola, per il bene comune.
Ed ecco il collegamento stretto con l’altro episodio, quello del consigliere arrestato. Chiedere mazzette per una pratica edilizia è di per sé gravissimo. Non a caso l’accusa è quella di concussione, il reato forse più devastante che può commettere un amministratore pubblico, perché fa strada all’idea che legge e diritti contano meno di una manciata di banconote. Ma in questo caso, se possibile, è ancora peggio perché – secondo quello che sta emergendo – la posta in palio sarebbe stata la distruzione di una parte importante della Sabaudia storica: la trasformazione in centro commerciale del vecchio “Augustus”, il cinema della città di fondazione. Un pezzo del “cuore” stesso di Sabaudia. Dunque, un pezzo di quel “bene comune” che dovrebbe essere la stella polare nelle scelte quotidiane di tutti, ma che invece troppo spesso viene sacrificato ad altri interessi. E, infatti, quel primo consigliere proprio per questo si è fatto dei nemici: è stato aggredito e pestato all’interno del Municipio, la “casa” di tutti, per aver difeso il bene comune. Quel bene comune che, stando alle accuse, una altro consigliere non si sarebbe fatto scrupolo di vendere in cambio di 5 mila euro.
C’è da chiedersi, allora, che società si sta costruendo. A che punto si è arrivati se prendere le difese della città dove si vive e perseguirne il bene diventa una “colpa” punibile con la violenza. O, quanto meno, un rischio. Pesante e tenebroso. Quel primo consigliere, di certo, non si sente un eroe. Pensa di aver fatto solo il proprio dovere: di aver scelto la strada che riteneva più giusta, in ossequio al mandato che i suoi concittadini gli hanno affidato. Ma guai, ora, a lasciarlo solo, come quasi solo è stato nella sua lunga battaglia. Fargli sentire una solidarietà diffusa e concreta è un impegno che investe tutti: istituzioni, politica, stampa, società civile. Specie in una realtà difficile come quella di Sabaudia, dove ogni giorno le cronache e le inchieste della magistratura portano alla luce episodi e comportamenti a dir poco inquietanti. Ma perché questa solidarietà sia davvero concreta, isolando per sempre chi pensa che il bene comune possa essere messo all’asta, c’è un solo modo: ascoltare le denunce di quel consigliere e rispettare le norme che hanno regalato a Sabaudia il suo magico modo di essere, fin dalla fondazione. E che hanno diffuso nel mondo la “voglia di Sabaudia”.

venerdì 17 febbraio 2012

Manifestazione il Val di Susa

Da Latina stiamo organizzando un Mini_van contattare Oreste 3318032067

Il prossimo 25 febbraio si terrà in Val di Susa la Manifestazione Nazionale contro la militarizzazione della Valle e contro le Grandi Opere, promossa dalla Conferenza dei Sindaci della Comunità Montana Valle di Susa e Val Sangone.

Noi Verdi da sempre impegnati contro la Tav in val di Susa, insieme ai compagni di viaggio della Costituente Ecologista, gli Ecologisti e Civici, abbiamo deciso di aderire alla Manifestazione Nazionale, non solo in maniera simbolica ma cercando di garantire una presenza decorosa.
La Tav in Val di Susa è un’opera costosissima ed inutile, il cui costo inciderà principalmente sulle spalle dei contribuenti italiani, che alla fine dovranno pagare la maggior parte dell'opera. Ma non basta perché questo immane spreco di risorse andrà ad aggravare il nostro debito pubblico. Non si possono chiedere continui sacrifici ai cittadini, fare tagli alle pensioni al trasporto pubblico e poi dilapidare oltre 20 miliardi di euro per costruire una linea per il trasporto merci dannosa quanto inutile.

Esiste già un'alternativa valida e con costi infinitamente minori: la linea già esistente viene utilizzata solo per 2,5 milioni di tonnellate mentre ha una capacità di oltre 20 milioni di tonnellate, ovvero solo per un tredicesimo delle sua attuale capacità. Con un ulteriore ammodernamento di quella linea si potrebbero raggiungere gli obiettivi senza massacrare la Val di Susa ed evitando di far crescere il debito pubblico.

Vi invito pertanto a promuovere l’iniziativa e a partecipare numerosi. Il corteo partirà sabato 25 febbraio alle ore 13 da Bussoleno.
Fateci pervenire adesioni.  
Per informazioni contattare:
Fabio Finiguerra 328 3835104 fabiofiniguerra@gmail.com
Dino Barrera 347 3842331 barrera.dino@gmail.com

martedì 14 febbraio 2012

ECO_CONSIGLI DEL GIORNO

In ufficio

Ecoconsigli WWF per rendere più sostenibile il tuo luogo di lavoro
Gli uffici consumano rilevanti quantità di risorse, contribuendo non poco all'effetto serra e alla crisi ambientale.

E' auspicabile quindi che si intraprenda un percorso di sostenibilità in ogni luogo di lavoro, a partire dall'efficienza energetica. Sono peraltro interventi che finiscono per far risparmiare e, particolare non secondario, migliorano il benessere dei lavoratori.

Molto, però, dipende dai comportamenti individuali: ognuno può fare moltissimo, da quando entriamo nella nostra stanza la mattina, a quando lavoriamo al computer, in pausa pranzo e fino a quando usciamo la sera. Ecco come.
  • Elettricità >>
  • Carta >>
  • Produzione di rifiuti >>
  • Riscaldamento e aria condizionata >>
  • Mobilità >>
  • Acqua >>
  • Qualità dell'aria >>

ELETTRICITA'

  1. Spegniamo tutti il computer quando andiamo in pausa pranzo oppure in una riunione che dura più di 30 minuti. Un computer con schermo LCD acceso richiede una potenza di 135 W (watt) come spunto massimo e di circa 100 W in normale funzionamento; lo schermo di 50 W. Se 100 persone quando fanno la pausa pranzo spegnessero il computer si risparmierebbero circa 15 kWh equivalenti a circa 8 kg di CO2 in atmosfera. Non è vero che il computer si rovina o consuma di più ad essere spento e riacceso!
  2. Risparmiamo energia anche nelle piccole pause di lavoro, impostando lo spegnimento dello schermo per inattività dopo 2-5 minuti. È una funzione automatica del computer. Lo schermo si riattiva in una frazione di secondo allo spostamento del mouse o con qualsiasi tasto della tastiera. Quando stiamo leggendo documenti cartacei o siamo al telefono, lo schermo che si spegne automaticamente ti permette di concentrarti meglio, riposare la vista e… risparmiare energia.
    Ecco come si imposta lo spegnimento automatico del monitor:
    a. Vai su Avvio ed entra in Impostazioni, Pannello di controllo;
    b. Clicca su Opzioni di risparmio energia;
    c. Seleziona 2 minuti in corrispondenza di spegni il monitor.
    Conferma tutto con Applica per salvare le modifiche;
  3. Togliamo lo screensaver. Lo schermo in modalità screensaver consuma di più del computer inattivo. Sostituiamo lo screensaver con lo spegnimento automatico dello schermo. Ecco come si toglie uno screensaver:
    a. Dal desktop, clicca sul tasto destro del mouse e scegli la voce Proprietà;
    b. Scegli la scheda Screensaver e seleziona [Nessuno] dalla lista a discesa;
    c. Per salvare le modifiche effettuate, clicca infine su Applica;
  4. Selezioniamo la qualità di stampa sulla base delle reali necessità, questo consente anche di ridurre il consumo di inchiostro.
  5. Accendiamo la luce elettrica solo se è necessario. E spegniamo sempre le luci quando non le usiamo! Ad esempio all’uscita dalle sale riunioni o dal proprio ufficio se si esce per ultimi.
  6. Spesso in ufficio le esigenze di illuminazione sono diverse tra colleghi per abitudini, lavoro che si sta facendo, esposizione della scrivania. Se ci accorgiamo che le luci dell’ufficio sono accese per le esigenze di pochi o di uno solo, ad esempio si ferma tardi al lavoro, ha la scrivania buia etc etc, sollecitiamo l’acquisto di un punto luce indipendente.
  7. A fine giornata lavorativa, prima di andare via verifica che computer, stampanti e fotocopiatrici siano spente. Una stampante, lasciata accesa durante la notte, può consumare senza motivo circa 150Wh.
  8. Se nel tuo ufficio è presente un condizionatore autonomo, ricordati di spegnerlo quando vai fuori per il pranzo e quando termini la tua giornata lavorativa. Lasciare inavvertitamente acceso il condizionatore di notte provoca un consumo inutile di circa 6kWh, che è la stessa energia necessaria per guardare la televisione di casa per circa 60 ore.
  9. I ricaricatori delle batterie (telefonini, computer) consumano anche quando non servono, ad esempio di notte. Ricordiamoci di scollegarli dalla presa! Assicuriamoci inoltre che gli apparecchi in stand-by siano collegati ad una ciabatta e che questa sia spenta, almeno di notte.
  10. I grandi monitor per videoconferenza consumano molta energia. Spegniamo tutto a conferenza conclusa, compreso lo stand-by.
  11. Evitiamo l’uso di oggetti a pila (orologi o radiosveglie ecc.). Già sul monitor del pc, a destra in basso, si legge l’ora: non è sufficiente?
  12. Evitiamo di usare l'ascensore e privilegiamo le scale, così oltre al risparmio energetico, ci guadagniamo anche in salute!

CARTA

Possiamo facilmente impegnarci a diminuire del 30% i nostri consumi di carta nel giro di tre mesi, per arrivare poi al 50% in meno entro un anno.
  1. Cerchiamo di usare unicamente carta riciclata o, almeno, dotata del marchio FSC che ne attesti la provenienza da boschi gestiti in maniera sostenibile.
  2. Stampiamo unicamente documenti che leggeremo davvero. Chiediamoci se non sia possibile leggerli al monitor, risparmiando carta.
  3. Usiamo l’“Anteprima di stampa” prima di stampare, questo ci permetterà di evitare errori e stampe inutili.
  4. Stampiamo e fotocopiamo sempre su entrambi i lati del foglio. Ecco come impostare questa funzione, in modo che sia automatico ogni volta che lanceremo una stampa (ovviamente questo procedimento è possibile solo se la stampante consente il fronte/retro):
    a. Da Avvio, vai su Pannello di Controllo;
    b. Clicca Stampanti e fax;
    c. Seleziona e clicca con il tasto destro la stampante predefinita, o comunque la stampante che usi di più;
    d. Vai su preferenze di stampa;
    e. Clicca sulla scheda Finitura, e poi seleziona stampa fronte/retro;
    f. Infine, per confermare le modifiche clicca Applica.
  5. In alternativa, l’opzione fronte/retro può essere impostata manualmente ogni volta che sia necessaria una stampa. E’ una modalità meno comoda, ma può essere utile comunque conoscerla:
    a. Ogni volta che hai bisogno di stampare qualcosa, cliccherai come di consueto su File e poi su Stampa;
    b. Una volta aperta la finestra di stampa, clicca su Proprietà
    c. Cerca la sezione Finitura, e seleziona con un click la modalità di stampa in fronte/retro;
    d. Infine, clicca su Applica. Adesso puoi lanciare la stampa!
  6. Non stampiamo le email o le pagine web se possiamo consultarle on line.
  7. Usiamo lo scanner se possiamo inviare un documento via mail invece che via fax o per posta.
  8. Non dimentichiamoci della carta che si consuma nei bagni! Se il consumo di carta igienica non può che essere lasciato al senso di responsabilità del singolo (usiamo, però, rotoli di carta riciclata, ne esistono di ottimi!), il consumo di carta per asciugarci le mani può essere eliminato. Sostituiamolo - ad esempio - con gli asciugamani di tela in rotoli, gestiti da una ditta esterna che si occupi di ritirarli e riconsegnarli puliti. O, almeno, da salviette o rotoli in carta riciclata così da evitare lo spreco di cellulosa vergine.

PRODUZIONE DI RIFIUTI

  1. Negli uffici si usano e si gettano migliaia di bicchieri di plastica ogni anno. Usiamo invece una tazza di ceramica o vetro personale per prendere il caffè o altre bevande dal distributore automatico, risciacquandola semplicemente dopo l'uso. Riserviamo i bicchieri usa e getta ai soli eventuali ospiti esterni. Se la macchina non consente di fare a meno del bicchierino, chiediamo alla ditta che ce l'ha in gestione che alla prima occasione venga sostituita. Ecco come si fa a escludere l’uso del bicchierino di plastica:
    a. Posizionare la nostra tazza in ceramica o vetro nell’apposito spazio;
    b. Prima di selezionare la bevanda, premere il pulsante “no bicchiere” .
  2. Usiamo il cestino esclusivamente per le cose che non possono essere riciclate. Il resto deve andare negli appositi bidoni per carta, plastica, vetro e alluminio: facciamo in modo che siano presenti. Inoltre, evitiamo che il sacchetto posto nel cestino venga sostituito ogni giorno, con grande spreco di plastica, semplicemente perchè dentro ci sono le bucce di una banana.
  3. Non abusiamo di penne, matite, scotch, gomme, ecc. dimenticandole ovunque per poi andare a cercarne di nuove.

RISCALDAMENTO E ARIA CONDIZIONATA

Ricordiamoci che maggiore è il consumo di energia (termica o elettrica), maggiori sono le emissioni di inquinanti e di anidride carbonica nell’ambiente.
  1. Teniamo sempre le finestre chiuse se il condizionatore o il riscaldamento sono accesi. Se fa troppo caldo o se fa troppo freddo spegniamoli, invece di aprire la finestra.
  2. Vestiamo in maniera adeguata alla stagione e alla temperatura. Prendiamo l'esempio dal Giappone, che ha tolto l'obbligo della giacca negli uffici pubblici e, in Italia, da Eni che ha tolto l’obbligo della cravatta d'estate.
  3. In estate accendiamo il condizionatore solo se davvero necessario. Regoliamo il climatizzatore sul consumo energetico ottimale: 26°C e comunque non più di 8°C meno della temperatura esterna. Una differenza maggiore tra interno esterno nuoce alla salute.
  4. Durante l’estate, schermiamo le finestre dal sole per evitare concentrazione di calore, ad esempio con la saracinesca.
  5. Evitiamo di tenere acceso il condizionatore o il riscaldamento quando non siamo in ufficio (ad esempio per una lunga riunione, o una pausa pranzo o il fine settimana) e ricordiamoci di spegnerlo ogni volta che si aprono momentaneamente le finestre per il ricambio dell’aria.
  6. Ad ogni grado in meno di riscaldamento, corrisponde un risparmio di energia del 7% e lo stesso vale anche per il raffreddamento degli ambienti nel periodo estivo.
  7. Appendiamo un termometro in ogni stanza. E, in caso di dubbio sul “fa freddo o fa caldo”, facciamo riferimento a questo arbitro imparziale. La senzazione del caldo e del freddo, infatti, è estremamente soggettiva (sportivi e bevitori in genere hanno più caldo di sedentari e vegetariani).

MOBILITA'

  • Per gli spostamenti durante la giornata di lavoro (riunioni esterne, commissioni e altre necessità) privilegiamo sempre l’uso dei mezzi pubblici. 10 km percorsi in autobus piuttosto che in automobile (sia privata che taxi), evitano l’emissione in atmosfera di più di 1,5kg di CO2.
  • Per i tragitti brevi, è possibile muoversi a piedi oppure utilizzando una bella bicicletta: proponi al tuo ufficio di tenerne una a disposizione.

ACQUA

  1. Anche in ufficio preferiamo l’acqua di rubinetto invece dell’acqua in bottiglia. A parte il risparmio economico, l’acqua di rubinetto è più sicura perché gli acquedotti sono sottoposti a maggiori controlli rispetto alle acque commerciali, inquina meno poiché non ha impatti ambientali dovuti al trasporto delle bottiglie e non produce rifiuti con gli imballaggi.
  2. Verifichiamo sempre che i rubinetti del bagno siano chiusi e non gocciolino: una goccia al secondo può significare centinaia di litri in un anno!
  3. In bagno usiamo sempre lo scarico breve quando non occorre una quantità d’acqua superiore. Se lo sciacquone non è provvisto dei due tasti proviamo a chiederne la sostituzione alla prima occasione utile.

QUALITA' DELL'ARIA

E' un punto critico in tutti gli uffici, dove il ricambio d'aria nelle stanze è spesso insufficiente e tendiamo a non accorgercene. E' necessario ricordarsi di spalancare periodicamente le finestre, dopo aver spento l'impiantto di riscaldamento o l'aria condizionata ovviamente.
Non dobbiamo dimenticarcelo neppure nelle stanze dove teniamo una riunione: quando respiriamo consumiamo ossigeno e produciamo anidride carbonica... In mancanza di ossigeno è quest'ultima a legarsi all'emoglobina, con il risultato che il cervello ne risulta scarsamente ossigenato. Insomma, se le vostre riunioni non hanno sempre esiti brillanti, potrebbe dipendere anche dal poco ossigeno.

Le piante possono dare una mano. Oltre ad esercitare un'influenza psicologica positiva, sono molto utili per la loro capacità di regolare il tasso di unidità degli ambienti chiusi, come il papiro.

Le piante fungono inoltre da filtro: trattengono la polvere e la fuliggine sulle foglie, assorbono l'anidride carbonica sostituendola con l'ossigeno, purificano l'aria diluendo le sostanze inquinanti che vi sono contenute.

Infine, contribuiscono a ristabilire l'equilibrio tra ioni positivi e quelli negativi.

Alcune piante, come il Chlorophytum, il filodendro, alcune dracaene, il Ficus benjamin, il Pothos hanno dimostrato la capacità di ridurre sensibilmente la concentrazione di formaldeide nell'aria.

E' stato calcolato che per svolgere appieno tutte queste funzioni sarebbero "sufficienti" 15 vasi per un ufficio medio: tuttavia due o tre vasi sono meglio di niente!

Assemblea pubblica corridoio Tirrenico

ricevo e pubblico 

Assemblea contro corridoio tirrenico e bretella Cisterna Valmontone

 

MERCOLEDI 15 Febbraio 2012 ore 18,30
ASSEMBLEA PUBBLICA
presso Bar-Ristorante Caronti in Via Laurentina incrocio con Via Pontina Vecchia (Loc. Caronti - Ardea).
“ la devastante e inutile Autostrada a pedaggio RM-LT e la bretella Cisterna-Valmontone, tra bandi, ricorsi e mobilitazione popolare”
L'invito alla partecipazione è rivolto a tutti i cittadini, ai comitati pendolari, alle associazioni degli agricoltori, alle associazioni ambientaliste, agli amministratori locali, alle forze politiche e sindacali .
Partecipano:
Avv. Nicola Suck
Prof. Antonio Tamburrino

QUANDO L’INGIUSTIZIA DIVENTA LEGGE, RESISTERE E' NATURALE!
Comitato NO Corridoio Roma-Latina per la Metropolitana Leggera
FIRMA on line: http://www.PetitionOnline.com/ppnoc1// - Il blog: http://quartiereroma12.blogspot.come.mail: nocorridoio@tiscali.it - cell. 3332152909

lunedì 13 febbraio 2012

ECO_CONSIGLI DEL GIORNO

Oggi ci trasferiamo in cucina ecco gli Ecoconsigli sul tema

In cucinaPULIZIA MA...
  • Evitiamo prodotti troppo aggressivi
    Evitiamoli e non usiamoli troppo frequentemente: qualche microbo in più è da preferire alla miriade di sostanze chimiche tossiche che altrimenti rilasciamo nella nostra cucina e, quindi, nei cibi che mangiamo e nell'aria che respiriamo.
  • Meno sapone
    Per ridurre il consumo di sapone ti consigliamo alcune tattiche. Prima di lavare i piatti e le pentole o di infilarli nella lavastoviglie ripassali con un pezzo di carta (riciclata), così da sgrassarli un po'.
  • Sgrassa con la carta
    Prima di affrontare il lavaggio di una pentola particolarmente unta, sgrassala con un foglio di carta (la carta del pane va benissimo così come i tovaglioli di carta usati): il lavaggio sarà più facile, richiederà meno sapone e non rovinerai la spugnetta.
  • Limoni dalla lunga vita
    I mezzi limoni spremuti riponili in un angolo del lavandino. Potrai utilizzarli una volta ancora strofinandoli su piatti e pentole unti o odorosi di pesce, per dare una prima sgrassata.
  • Riduci le dosi
    Prova a ridurre man mano la dose di detersivo per i piatti se lavi a mano, vedrai che il risultato non cambia. Inoltre, invece che riempire l'intero lavello di acqua calda saponata conviene riempire solo una delle pentole da lavare, e lì immergere le posate e la spugnetta con la quale lavare tutto il resto.
  • Lavastoviglie ma piena
    Se usi la lavastoviglie, avviala solo quando è tutta piena: è inutile sprecare acqua, sapone, energia per poche stoviglie. Se sono poche e proprio non ami rinviare il lavaggio, puoi lavarle a mano.
  • Forno pulito e sano
    Evitiamo i prodotti specifici per pulire il forno, la loro salubrità è dubbia e, se non li rimuoviamo bene ce li ritroviamo nei polmoni, negli occhi e nella torta. Il forno si può pulire più ecologicamente con un mezzo limone usato, per rimuovere l'eventuale grasso e deodorarlo. Puoi anche usare acqua tiepida con aceto, lasciando agire qualche minuto. Dopo aver risciacquato con acqua tiepida, passa con un panno in microfibra. Il forno brillerà... come nelle pubblicità.
  • Rotoloni
    Vacci piano con il rotolone di carta, è pur sempre fatta con gli alberi. Preferisci in ogni caso quella riciclata, oppure con il marchio FSC che assicura una provenienza da foreste gestite in maniera sostenibile. Usane poca, utilizza a fondo il pezzo che strappi (non strapparne più di uno alla volta!), anche mettendo da parte quelli usati troppo poco per finire di usarli in altra occasione.
  • Spugnette
    Per far durare più a lungo le spugnette, è utile strizzarle sempre riponendole all'asciutto e, ogni tanto, al sole. Evita di lasciarle impregnate d'acqua sul fondo del lavello, oltre a raccogliere microbi finirebbero per ammuffire.

    CUCINARE E RISPARMIARE
  • Con il coperchio bolle primaUna potenziale forma di risparmio è legata all’uso del coperchio, capace di ridurre i tempi di bollitura, di cottura e quindi l’energia utilizzata.
  • Ogni pentola ha il fornello giusto
    E' importante scegliere pentole e fornelli proporzionati tra di loro… Infatti la fonte di calore dovrebbe rimanere ben sotto la pentola e non disperdersi inutilmente intorno rischiando pure di bruciare i manici!
  • A pressione risparmi
    Per le cotture lunghe è una buona cosa utilizzare la pentola a pressione, capace di dimezzare i tempi e quindi gli sprechi di energia.
  • Microonde è OK
    Il forno a microonde può essere la soluzione giusta in molti casi, infatti oltre a far risparmiare molto tempo consuma molta meno energia essendo il tipo di forno che consuma meno in assoluto.
  • C'è modo e modo per scaldare
    Se prevedi di cucinare la pasta per il pranzo, la mattina puoi portarti avanti riempiendo la pentola di acqua e lasciandola riposare. Quando dopo alcune ore accenderai il fuoco, l'acqua bollirà prima perchè, avendo assorbito calore dall'ambiente, partirà da una temperatura meno fredda.
  • Elettrico o a gas
    Tra forno elettrico e a gas, preferisci il secondo perchè utilizza una fonte di energia più economica e ecologica (infatti, per le leggi della termodinamica, produrre calore impiegando elettricità non è mai conveniente). Se proprio non puoi rinunciare al forno elettrico, scegli un modello ventilato che, consentendo una distribuzione uniforme del calore ottiene migliori risultati con minori consumi.
  • Non aprire quel forno
    Un uso corretto del forno può far risparmiare fino al 30% di energia: ad esempio, aprendo il meno possibile lo sportello durante la cottura e spegnendo il forno qualche minuto prima che la cottura sia terminata, così da sfruttare il calore residuo.

    RIFIUTI
  • Occhio all'imballo
    Innanzi tutto facciamo attenzione, durante la spesa, a scegliere prodotti con la minore confezione possibile, sapendo che gli imballaggi rappresentano gran parte delle nostre immondizie.
  • Riciclare riciclare gente
    In cucina, poi, non possono mancare i raccoglitori per la raccolta differenziata: carta, plastica, metalli, umido. Ce ne sono di tutti i tipi e per tutti i gusti.
  • Svuoti il secchio e concimi
    Se hai un giardino o un orto, non perdere l'occasione di usare l'umido per concimarlo: puoi farlo tramite una compostiera, oppure interrando man mano i rifiuti organici prodotti.
    Se invece hai solo delle piante in balcone, puoi versare nei vasi la posa del caffè e del tè e, interrandole un po', le bucce di frutti e ortaggi, come banane, mele, patate, cetrioli. Anche le ingombranti scorze di cocomeri e meloni le puoi riporre nei vasi, finchè non si sono asciugate: ridurrai di molto il loro peso e volume, e non goccioleranno per le scale quando porterai giù le immondizie.
  • Riutilizzare
    Ma... siamo sicuri che tutto quello che gettiamo non possa essere ancora utile? Ad esempio, possiamo evitare di comprare sacchetti di plastica per alimenti, riutilizzando facilmente i sacchetti della pasta.
  • Cucina a impatto (quasi) zero
    Anche molti scarti che normalmente, nella migliore delle ipotesi, finiscono nell'umido potrebbero avere ben altro utilizzo. Bucce di patate, baccelli di piselli, foglie di carciofo, gambi di finocchi e broccoli - per fare solo degli esempi - possono essere sapientemente cotti e mangiati perchè sono commestibili! Invece normalmente buttiamo il 20% di broccoli e arance, il 30% dei finocchi, il 34% dei cavolfiori, il 65% dei carciofi... Su questo sito troverai idee e molte ricette
  • Riusare il vecchio sacchetto
    I sacchetti di plastica alla fine del loro ciclo di vita possono servire un'ultima volta per contenere i rifiuti, senza bisogno di comprarne di appositi.

    ELETTRODOMESTICI
  • Frigorifero, congelatore, lavastoviglie...
    Guarda la pagina specifica con gli ecoconsigli WWF sugli elettrodomestici

domenica 12 febbraio 2012

Pellegrinaggio Meditativo 2012 Con Le Ali ai Piedi



Cammino meditativo 2012 - Con le ali ai piedi
Dal 21 aprile al 7 maggio 2012
17 giorni da POGGIO BUSTONE a Sant'Angelo in Grotte una cavalcata pellegrina attraverso Lazio- Abruzzo e Molise per inaugurare, meditativamente, il nuovo tratto di cammino.
Carissimi,
Già tanti, nella prima estate dall’uscita della guida “Con le ali ai piedi”, mi hanno richiesto la credenziale e hanno camminato verso Monte Sant’Angelo.
C’è chi vi è giunto fin dai primissimi mesi per cui quando i “meditativi” si metteranno in cammino i sentieri saranno già stati percorsi da tanti battipista che avranno arricchito il Cammino con le loro esperienze e consigli.
L’idea di creare un “Cammino Meditativo alato” è venuta a Marisa e a me. Dal momento che Marisa, la nostra amatissima guida dei Cammini Meditativi, il cammino dalla Verna a Poggio Bustone lo conosce oramai a memoria, pietra per pietra ha voluto, giustamente avviare questa novità. A lei si è aggiunta Oreste, pellegrino amico che ha fatto il Camino di Santiago.
Ora desidera proseguire al sud e, in due momenti, raggiungere al capo opposto, monte Sant'Angelo - la grotta di Michele Arcangelo, la meta di un antichissimo cammino, con in più il compito di occuparsi organizzativamente degli altri pellegrini.
Continuiamo comunque anche quest’anno con i Cammini Meditativi “tradizionali” (Assisi) che trovate nel sito cliccando qui:
... non avevamo ancora pubblicato sul sito, la proposta di questo nuovo cammino meditativo che già due pellegrini dei Cammini Meditativi di Assisi/Poggio Bustone degli anni scorsi, si erano prenotati (era il 3 agosto 2011!).
Quindi chi è interessato a questa nuova proposta, è bene che si affretti e si faccia avanti!
FAREMO IL CAMMINO IN 17 (15 + le due guide: Marisa e Mirella).
cammino dal 21 aprile al 7 maggio 2012
Le iscrizioni sono aperte.
alla data di oggi: 12/2/2012, questo è lo stato delle disponibilità.

prenotazioni
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Questo Cammino è per chi sa camminare e ha spirito d’avventura.
Avremo la macchina d’appoggio come negli altri cammini, ma è un nuovo cammino, non segnato, nuovo in parte anche per Oreste, ma non per Marisa che con me lo ha percorso per la scrittura della guida una sola volta … ma la Guida vi guiderà!
Non ci sono particolari difficoltà.
Ci sono comunque belle salite e tanti su e giù come in “Di qui passò Francesco” e paesaggi fantastici e splendide città da visitare (Cittaducale, L’Aquila, Celano, Sulmona…) … pascoli, forre, tratturi, montagne ed eremi e il calore della gente dei luoghi in cui sosteremo che, più si va in giù, e più aumenta.
La scelta di terminare, per questa volta, il Cammino a Sant’Angelo in Grotte è legata all’importanza Micaelica di questo luogo e alla vicinanza a Carpinone dalla cui stazione ferroviaria passano treni nazionali diretti a Roma per cui sarà facile, poi, tornare a casa.
Per coloro che invece avessero ancora un po’ di tempo, da Carpinone parte un delizioso trenino che va a Sulmona ripercorrendo a ritroso attraverso le montagne alcune tappe del Cammino.
Io sarò alla vostra partenza a Poggio Bustone per condividere la prima sera del cammino con voi e vedervi partire, fin da ora un abbraccio e un Buon Cammino buona gente!
Angela
Per INFO sul cammino e prenotazioni,
contattare Angela Seracchioli:
e-mail: jacopadue@yahoo.it
cell: 333-9985141

ECO_CONSIGLI

Cominciamo oggi a proporre eco_consigli proposti da varie Associazioni. Da tener presente che queste informazioni circolano oramai da vari anni, tocca solo a noi metterle in pratica.
Comunque se non vuoi aspettare i prossimi giorni puoi andare direttamente sul sito del WWF
http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=902

La spesa

Ecoconsigli WWF sul tema "La spesa"
La spesa
Non devi sentirti in colpa se consumi poco
Chi rispetta l'ambiente cerca di consumarne meno che può, sapendo che le risorse non sono infinite.
E meno consuma più si sente leggero, in armonia con la natura, col pianeta e con l'umanità.
Oggi le economie e gli Stati vanno in crisi se la gente consuma - e quindi spreca - un po' di meno: ma è responsabilità di chi governa e pensa ancora che questo sia l'unico mondo possibile.
E non cerca seriamente di cambiarlo.

  • L’era del sacchetto di plastica per la spesa si è finalmente conclusa: dall'1 gennaio 2011 è entrato in vigore il divieto di commercializzazione dei sacchetti non biodegradabili per l’asporto delle merci.
    L’Italia aveva il record nei consumi delle buste di plastica, con oltre il 25% del totale dei sacchetti consumati nell’Unione Europea, corrispondenti a 260.000 tonnellate di plastica, poco meno di 400 sacchetti di plastica a testa. A fronte di una vita media di utilizzo di circa 20 minuti impiegavano molti secoli per essere degradati rilasciando sostanze tossiche e bioaccumulabili nell’ambiente, contaminando acque e suoli ed entramdo nelle reti alimentari del pianeta.
  • Le alternative ai sacchetti ci sono,
    pratiche e convenienti sia per l’ambiente che per il portafogli. E’ solo questione di abitudine. Dopo 50 anni si prendono la rivincita quegli strumenti utilizzati dalle nostre nonne come le sporte in tela (anche fai da te), i carrelli della spesa, le retine che hanno tutti il pregio di poter essere riutilizzati infinite volte a beneficio dell’ambiente e del portafogli. A pensarci bene sono anche più comodi.
  • I nuovi sacchetti biodegradabili,
    realizzati a partire da amido di mais, sono un passo avanti rispetto ai vecchi sacchetti di plastica. Tuttavia sono fragili e si rompono facilmente, conviene quindi utilizzarli solo in caso di reale necessità. Anche perchè in genere te li fanno pagare non meno di 10 centesimi l'uno: in una anno si può arrivare a spendere circa 100 euro a famiglia.
  • Se fai grandi spese al supermercato puoi utilizzare le scatole di cartone che trovi là. A casa, finito l'uso falle a pezzi e riponile nel cassonetto della carta. Oppure portati grandi borse da casa e poi tienile in macchina per la prossima spesa.
  • Le proteine che influenzano il climaPer avere un’idea delle emissioni di CO2 per unità di alimento prodotto e stimare l’impatto ambientale di alcune scelte alimentari guardiamo qualche numero. Le diverse preparazioni a base di carne, maiale, manzo e pollame, comportano un riscaldamento globale per ogni kg di carne fresca variabile da 3,2 o 4,6 chilogrammi di anidride carbonica equivalente (kg CO2e) per il pollo e il filetto di maiale, a ben 68 kg CO2e per il filetto di manzo.
    Queste differenze sono dovute alla differente quantità di cibo necessaria a far crescere di 1 kg l'animale (se per aumentare di 1 kg a un vitello servono 13 kg di mangime a un pollo ne bastano 3 kg) e ai loro metabolismi digestivi (i ruminanti emettono elevate quantità di metano, un potente gas serra).
    I prodotti caseari hanno emissioni non troppo differenti da quelle delle carni, anche delle basse rese di trasformazione (1 kg di formaggio ogni 10 litri di latte).
    E non è tutto, la produzione di alimenti di origine animale è nettamente sfavorevole anche in termini di superficie arabile richiesta per anno, essendo pari a ca. 21 m2 per ogni kg di carne di manzo e appena 0,2 m2 per kg di patate.
    I prodotti ittici possono essere pescati in mare o allevati in acquacoltura e trasformati in filetti freschi oppure surgelati. L’impatto oscilla tra i da 0,09 kg CO2e per kg di cozze fresche a 0,22 per i filetti di sgombro freschi (se i filetti si acquistano congelati il valore sale di oltre 4 volte), 1,2 per il merluzzo fresco (valore quasi triplicato se si acquista congelato) a 3 per i gamberetti e 20,2 per l’astice (valori che dipendono in massima parte dal combustile dei pescherecci che operano nel mare del Nord).
  • Prova il Carrello dello spesa virtualeCome le tue scelte alimentari influiscono sul cambiamento climatico? Che cosa ha a che fare la tua tazza di caffè del mattino con la fusione dei ghiacci artici? Il peso dei nostri acquisti può essere valutato attraverso il calcolo dell’impronta di carbonio, ossia delle quantità emesse di gas a effetto serra. Misura la CO2 prodotta dalla tua spesa
  • Evita di acquistare frutta o verdura imballata Solitamente l'imballaggio – oltre che fonte di inquinamento - è veramente sproporzionato e la qualità è peggiore di quella dei prodotti sfusi. I cassonetti e le discariche italiane straripano a causa degli imballaggi.
  • Se compri il pesce fai attenzione alla taglia! Per ogni specie la legge stabilisce la taglia minima: pesci più piccoli non dovrebbero arrivare sul mercato né essere pescati. E’ una misura necessaria per cercare di preservare gli stock naturali: in questo modo ogni esemplare può almeno arrivare a riprodursi prima di finire in tavola.
    Le 5 regole d'oro per il pesce sono:
    1) PREDILIGI il pesce pescato, rispetto a quello di acquacoltura
    2) SCEGLI specie non in pericolo di estinzione
    3) RISPETTA la regola della taglia minima di vendita delle specie
    4) DAI LA PRECEDENZA al pescato locale
    5) CONSIDERA la stagionalità delle specie
  • Se trovi un prodotto con il vuoto a rendere preferiscilo agli altri. Riciclare una bottiglia integra consente un risparmio energetico 5 volte superiore alla fusione del vetro rottamato.
  • Evita di comprare prodotti che contengono coloranti: alcuni sono nocivi, anche se quelli di cui man mano si scopre la nocività vengono frettolosamente proibiti. Ormai tutti gli ingredienti (perciò anche i coloranti) devono essere segnalati sull'etichetta. E poi i coloranti non rendono certo più buoni gli alimenti.
  • Non utilizzare i prodotti "usa e getta",
    consentirai così di ridurre il flusso di materiali ed energia nel sistema economico. Con gran beneficio rispetto all'inquinamento e ai cambiamenti climatici.
  • Sostituisci i prodotti e i preparati pericolosi con altri prodotti ecologici in commercio, per quanto possibile. Attenzione però, fidati solo di prodotti con marchi di qualità ecologica scientificamente riconosciuti a livello internazionale. Un esempio è il marchio di qualità ecologica Ecolabel Europeo, contraddistinto da una margherita.
  • Per aggirare il rincaro dei prezzi di frutta e verdura causato dagli speculatori e per garantirsi prodotti di migliore qualità, è possibile rivolgersi ai privati. Piccoli coltivatori che spesso coltivano orticelli senza usare pesticidi. Questo consente di pagare di meno la merce, di assicurarsi un prodotto meno inquinato e, in molti casi, di scambiare quattro chiacchiere con la gente, con vecchietti spesso soli. E questo fa bene a tutti.
  • Se il tuo negoziante non vende bevande in bottiglia con vuoto a rendere ti suggeriamo di minacciare benevolmente di cambiare negozio se non se le procura. Perché sprecare cose quando se ne può fare a meno?
  • Pensare globalmente, ma consumare localmente
    Consiglio vecchio ma sempre valido. Per fare la spesa di frutta e verdura, non andiamo più al supermercato, ma mettiamoci insieme per fare una spesa collettiva rivolgendoci a piccoli produttori del posto. Scopriremo delle realtà interessantissime e si creeranno delle sinergie straordinarie.
  • Molti soci ci raccontano che una volta lo spendere
    li gratificava molto. Oggi... li gratifica molto di più il consumare il minimo indispensabile, vivere il più possibile in punta di piedi sul pianeta, cercando di trasmettere questo valore agli altri. E così si risparmia pure.
  • Negli allevamenti intensivi le condizioni dell'animale sono spaventose. Spazi esigui, aria irrespirabile e un livello di pulizia sotto zero caratterizzano quasi tutti gli allevamenti intensivi. Agli animali vengono somministrate quantità notevoli di antibiotici per combattere la diffusione di patologie dovute all’eccessiva densità cui gli animali sono mantenuti e spesso anche ormoni tra cui estrogeni, che sarebbero vietati dalla legge. Preferisci la carne biologica, così sarai sicuro di quello che mangi. Costa di più è vero, ma potrebbe essere l'occasione buona per mangiarne di meno.
  • La vostra acqua è così cattiva che avete proprio deciso di comprare acqua minerale? Fai almeno attenzione alla provenienza (meglio se viene da vicino) e al tipo di imballaggio: il vetro è meglio perché riutilizzabile.
  • Se compri prodotti surgelati porta con te una borsa termica. Così il tuo freezer non dovrà faticare e consumare energia per riabbassare la loro temperatura. E si conserveranno meglio.
  • Preferisci prodotti freschi e non surgelati. Oltre al miglior sapore, i prodotti freschi hanno dalla loro il non utilizzo di energia per mantenerli freddi. La catena del freddo consuma una enorme quantità di energia.
  • I fazzolettini rinfrescanti sono di cellulosa pura, il che comporta uno spreco di alberi, sbiancata con il cloro in un processo molto inquinante. Da evitare.
  • Quanta carta (= alberi!) sprecano i quotidiani per propinarci inserti e magazine non richiesti! Per far loro capire che non sono sempre graditi (anche perchè non abbiamo il tempo per leggerli!) non comprare il giornale nei giorni in cui esce con un allegato che non ti interessa.
  • Evitiamo le bibite in contenitori di alluminio
    Oltre a costare molto di più, richiedono molta energia elettrica per essere prodotti e, quindi, sono causa indiretta di emissioni di gas che provocano l'effetto serra. Preferisci il vetro.
  • Leggi le etichette dei prodotti che stai per acquistare e non farti condizionare troppo dalla marca.
  • Se proprio volete bere acqua minerale (è una decisione che noi sconsigliamo), almeno comprate acqua minerale proveniente dai monti più vicini. Non avrà così bisogno di essere trasportata da un capo all'altro d'Italia con grande spreco di carburante e inquinamento dell’aria! E’ davvero penoso vedere colonne di Tir, carichi di bottiglie d’acqua, che vanno da Nord a Sud, e da Sud a Nord! L’acqua è acqua, ovunque sia.
  • Non farti condizionare troppo dall'aspetto della frutta e della verdura che fa bella mostra di sé sul banchetto. Spesso gli alimenti più belli (grossi, lucidi e colorati) sono anche i più impregnati di pesticidi nocivi.
  • Piatti, bicchieri e posate di plastica non fanno male solo all'ambiente Secondo una ricerca di Altroconsumo, infatti, molecole di sostanze tossiche, tra cui alcune cancerogene, migrano nel cibo. Può essere accettabile usarli esclusivamente in rare occasioni e solo con cibi freddi. Assolutamente da evitarli con i cibi caldi.
  • Dove mangi?
    Spesso prestiamo attenzione al cibo ma non abbastanza ai recipienti dove il cibo viene conservato, cucinato o somministrato. Limita l’uso di padelle e pentole antiaderenti in cui lo strato antiaderente, soprattutto se graffiato - può rilasciare sostanze come il PFOA e il PFOS (che possono avere conseguenze dannose per la salute, soprattutto a carico del fegato e in termini di disturbi dello sviluppo e della riproduzione). Preferisci l'acciaio inox e il pirex (per saperne di più http://www.wwf.it/svelenati.sh )
  • Dove poppa il bimbo?Faresti mangiare al tuo cucciolo qualcosa di nocivo? Allora non comprare i biberon in policarbonato ma solo in vetro. Da quest’anno, grazie anche ad una battaglia del WWF (http://www.wwf.it/svelenati.sh ), finalmente non sarà più presente il bisfenolo A nei biberon per una nuova direttiva dell’UE, tuttavia per quelli già in circolazione...
  • Fare shopping per dissipare la noia
    e combattere la depressione conduce al debito e alla miseria, e non alla felicità, secondo un rapporto di una Commissione governativa inglese. I consumi eccessivi danneggiano invece l'ambiente e la qualità della vita per tutti. Evitiamoli.

venerdì 10 febbraio 2012

Beviamo l'ACQUA non le cazzate

The Story of Bottled Water – SUB ITA) con Annie Leonard
pensiamoci ogni volta che usciamo di casa con una o più bottigliette o mentre le stiamo per comprare… L’acqua potabile dal rubinetto deve essere un diritto…Guarda il filmato se non sei ancora convita/o
http://youtu.be/X3QxBjWa2vU
La storia dell’acqua in bottiglia, utilizza lo stile di Story of Stuff per raccontare la storia di come la domanda costruita induca gli americani (e non solo!) ad acquistare più di mezzo miliardo di bottiglie di acqua ogni settimana, quando fluisce già dal rubinetto. In poco più di cinque minuti, il film esplora ed attacca l’industria dell’acqua in bottiglia a favore dell’acqua di rubinetto e l’uso della pubblicità seducente, a tema ambientale per coprire le montagne di rifiuti di plastica che produce. Il film si conclude con un invito a ‘riprendere il rubinetto’, non solo facendo un impegno personale per evitare l’acqua in bottiglia, ma per sostenere gli investimenti in acqua del rubinetto pulita e disponibile per tutti.
Bevi l'Acqua non le cazzate: http://youtu.be/sy4w6y_qP-o

giovedì 9 febbraio 2012

Diventiamo tutti Bilancisti

Decrescita e occupazione


Prima di entrare nel merito è utile chiarire che cos’è la decrescita perché molti associano a questa parola un’idea negativa di regresso, diminuzione del benessere, ristrettezze economiche. Questa interpretazione si fonda sulla convinzione che l’indicatore della crescita, il prodotto interno lordo, misuri la quantità dei beni che vengono prodotti e dei servizi che vengono forniti da un sistema economico e produttivo nel corso di un anno. Se così fosse, l’incremento del prodotto interno lordo misurerebbe l’aumento del benessere, la decrescita la sua diminuzione. In realtà il prodotto interno lordo è un indicatore monetario e, come tale, può misurare solo il valore economico degli oggetti e dei servizi che vengono scambiati con denaro. Ovvero, delle merci. Ma non tutte le merci, non tutti gli oggetti e i servizi che si scambiano con denaro sono beni: rispondono a un bisogno e fanno aumentare il benessere. Per sgombrare il campo da trite e ritrite considerazioni psicologiche sulla potenziale illimitatezza della propensione al consumo, i bisogni a cui si fa riferimento non sono soggettivi, ma oggettivi. Un edificio mal costruito, che consuma <metricconverter w:st="on" productid="20 metri cubi">20 metri cubi</metricconverter> di gas al metro quadrato all’anno per il riscaldamento, fa crescere il prodotto interno lordo più di un edificio ben costruito che ne consuma 5, ma <metricconverter w:st="on" productid="15 metri cubi">15 metri cubi</metricconverter> su 20, i due terzi del gas utilizzato, sono una merce che, tra l’altro, si paga sempre più cara, non sono però un bene perché non servono a scaldare l’edificio. Non rispondono a nessun bisogno, non hanno nessuna utilità, provocano anzi un danno perché contribuiscono ad aggravare inutilmente l’effetto serra. La decrescita non è una diminuzione del prodotto interno lordo tout court, ma una riduzione guidata della produzione e del consumo di merci che non sono beni, ossia degli sprechi. Per ridurre la produzione di merci che non sono beni occorrono tecnologie più avanzate di quelle attualmente in uso. Da ciò deriva la necessità di creare occupazione in attività professionalmente più evolute e oggettivamente utili, perché non solo riducono il consumo di risorse che stanno diventando sempre più rare, si pensi in particolare alle fonti fossili, ma anche gli effetti negativi sugli ambienti che inevitabilmente ne derivano sia in fase di prelievo, sia in fase di utilizzazione. Di conseguenza, la decrescita non ha niente a che vedere con la recessione. Tra la decrescita e la recessione c’è un rapporto analogo a quello tra chi mangia meno di quanto vorrebbe perché ha deciso di fare una dieta per stare meglio e chi è costretto a farlo perché non ha abbastanza da mangiare.


Queste precisazioni consentono di argomentare tre tesi che apparentemente sembrano paradossali, ma in realtà forniscono gli strumenti per impostare una politica economica e industriale in grado di creare occupazione e riavviare il ciclo economico. La prima è che la crescita non ha mai creato occupazione. La seconda è che le politiche economiche tradizionali, finalizzate a superare la crisi e a rilanciare la crescita sostenendo la domanda attraverso la spesa pubblica e la riduzione delle tasse, stanno dimostrando di non essere più in grado di farlo. La terza è che la decrescita guidata della produzione di merci che non sono beni è l’unico modo di creare occupazione in questa fase nei paesi industrializzati. Che cioè il superamento della crisi economica si può realizzare solo sviluppando le tecnologie che consentono di attenuare la crisi ambientale aumentando l’efficienza con cui si usano le risorse, riducendone il consumo e, di conseguenza, gli impatti ambientali che generano.