giovedì 29 marzo 2012

CONTINUE PRESE IN GIRO

Questo messaggio mi è arivato poco fa tramite Angela Seracchioli inoltrato dalla "Tavola della Pace" per favore fatelo girare! (Il favore lo facciamo a tutti noi cittadini di questa meravigliosa, Povera Italia!)

Oggi la Camera dei Deputati vota le mozioni sugli F-35
Il grande imbroglio
di Flavio Lotti
Coordinatore Nazionale della Tavola della pace


Il grande imbroglio. L'Ammiraglio-Ministro tecnico della Difesa, Giampaolo Di Paola, ci sta lavorando incessantemente da parecchi mesi. E oggi, alla Camera dei Deputati, ha uno dei passaggi più delicati. Ad attenderlo ci sono ben otto mozioni sugli F-35 presentate da altrettanti gruppi e sottogruppi parlamentari. Ma andiamo con ordine. Il 14 febbraio l'Ammiraglio Di Paola ha annunciato un progetto di riorganizzazione dello strumento militare italiano che prevede tra l'altro la riduzione degli F-35 (da 131 a 90) e dei soldati (da 180 a 150.000). Dove sta l'imbroglio? Nel dire una cosa e nel farne un'altra. Altro che riduzione delle spese militari. Se venisse approvato il progetto del Ministro produrrebbe un vero e proprio aumento della spesa pubblica. Alla faccia di tutte le manovre rigoriste che stanno mettendo in ginocchio milioni di giovani e meno giovani, famiglie, associazioni, scuole, imprese, Enti Locali e Regioni. La prima parte dell'imbroglio sta nello scaricare una parte del personale e dei suoi costi sulle altre amministrazioni dello stato per poter spendere di più in armi. La seconda, e non meno grave, parte dell'imbroglio sta nel tentativo di modificare radicalmente il profilo delle nostre FFAA senza alcun mandato parlamentare. Il modello del Ministro non ha nulla a che vedere né con il dettato costituzionale né con le "missioni di pace" previste dalla Carta dell'Onu. E' un modello fortemente aggressivo imperniato sulle portaerei, sui cacciabombardieri e sulla capacità di partecipazione alle guerre ad alta intensità come quella che qualcuno sta progettando in Iran. Ma tutto ciò non si può e non si deve dire. Per questo il Ministro ha messo il veto sul progetto di "Istituzione di una Commissione parlamentare per l'elaborazione di un Libro bianco sulla difesa e sicurezza nazionale" proposto dal Partito Democratico in entrambi i rami del Parlamento. Per questo il Ministro non vuole che si parli di "nuovo modello di difesa" ma solo di "riorganizzazione dello strumento militare". Per questo il Ministro pretende che il parlamento si affretti ad approvare una "legge delega-in-bianco" che gli lasci il bilancio inalterato e la possibilità di fare quello che vuole. E' troppo chiedere che qualcuno intervenga? E' troppo invocare un po' di ragionevolezza? Può essere che per qualcuno il Parlamento possa costituire un intralcio, ma i parlamentari che ne pensano? Tra le otto mozioni che oggi saranno votate dai nostri deputati ce n'è una dell'IdV che dice di no agli F-35 e a tutto il resto, come la pensano tanti italiani. Ma ce n'è anche un'altra firmata da 22 deputati di diversi partiti (tra cui Pezzotta, Sarubbi, Carra, Giulietti, Castagnetti, Lucà, Bobba) che chiede al governo di "rinviare qualunque decisione relativa all'assunzione di impegni per nuove acquisizioni nel settore dei sistemi d'arma, sino al termine del processo di ridefinizione degli assetti organici, operativi e organizzativi dello strumento militare italiano." Come a dire: non toglieteci anche la dignità. Prima discutiamo compiti e obiettivi delle nostre forze armate e poi decidiamo gli acquisti di cui abbiamo bisogno. E' troppo anche questo?

Flavio Lotti
Coordinatore Nazionale della Tavola della pace

mercoledì 28 marzo 2012

BUONA PASQUA DI RISURREZIONE A TUTTI

Riporto un appello di Padre Alex Zanotelli trascritto dal sito Il Dialogo www.ildialogo.org che per coloro che non vogliono nascondersi dietro ad un dito è un ottimo punto d'informazione. Buona Lettura
APPELLO ALLE COMUNITA’ CRISTIANE
LA DITTATURA DELLA FINANZA : ABBIAMO TRADITO IL VANGELO?

di Alex Zanotelli

In questo periodo quaresimale sento l’urgenza di condividere con voi una riflessione sulla ‘tempesta finanziaria’ che sta scuotendo l’Europa , rimettendo tutto in discussione :diritti, democrazia, lavoro….In più arricchendo sempre di più pochi a scapito dei molti impoveriti.Una tempesta che rivela finalmente il vero volto del nostro Sistema: la dittatura della finanza.

L’Europa come l’Italia è prigioniera di banche e banchieri. E’ il trionfo della finanza o meglio del Finanzcapitalismo come Luciano Gallino lo definisce :“Il finanzcapitalismo è una mega-macchina ,che è stata sviluppata nel corso degli ultimi decenni, allo scopo di massimizzare e accumulare sotto forma di capitale e insieme di potere, il valore estraibile sia del maggior numero di esseri umani sia degli eco-sistemi.”

Estrarre valore è la parola chiave del Finanzcapitalismo che si contrappone al produrre valore del capitalismo industriale, che abbiamo conosciuto nel dopoguerra. E’ un cambiamento radicale del Sistema!

Il cuore del nuovo Sistema è il Denaro che produce Denaro e poi ancora Denaro.Un Sistema basato sull’azzardo morale, sull’irresponsabilità del capitale , sul debito che genera debito.E’ la cosidetta “Finanza creativa” , con i suoi ‘pacchetti tossici’ dai nomi più strani(sub-prime, derivati,futuri, hedge-funds…) che hanno portato a questa immensa bolla speculativa che si aggira, secondo gli esperti, sul milione di miliardi di dollari! Mentre il PIL mondiale si aggira sui sessantamila miliardi di dollari. Un abisso separa quei due mondi:il reale e lo speculativo. La finanza non corrisponde più all’economia reale. E’ la finanziarizzazione dell’economia.

Per di più le operazioni finanziarie sono ormai compiute non da esseri umani, ma da algoritmi, cioè da cervelloni elettronici che, nel giro di secondi, rispondono alle notizie dei mercati. Nel 2009 queste operazioni, che si concludono nel giro di pochi secondi, senza alcun rapporto con l’economia reale, sono aumentate del 60% del totale. L’import-export di beni e servizi nel mondo è stimato intorno ai 15.000 miliardi di dollari l’anno. Il mercato delle valute ha superato i 4.000 miliardi al giorno: circolano più soldi in quattro giorni sui mercati finanziari che in un anno nell’economia reale. E’ come dire che oltre il 90% degli scambi valutari è pura speculazione.

Penso che tutto questo cozza radicalmente con la tradizione delle scritture ebraiche radicalizzate da Gesù di Nazareth.Un insegnamento, quello di Gesù, che ,uno dei nostri migliori moralisti,don Enrico Chiavacci, nel suo volume Teologia morale e vita economica , riassume in due comandamenti, validi per ogni discepolo:” Cerca di non arricchirti “ e “Se hai, hai per condividere.”

Da questi due comandamenti , Chiavacci ricava due divieti etici: “divieto di ogni attività economica di tipo eslusivamente speculativo” come giocare in borsa con la variante della speculazione valutaria e ” divieto di contratto aleatorio”.Questo ultimo ,Chiavacci lo spiega così :” Ogni forma di azzardo e di rischio di una somma, con il solo scopo di vederla ritornare moltiplicata, senza che ciò implichi attività lavorativa, è pura ricerca di ricchezza ulteriore.” Ne consegue che la filiera del gioco, dal ‘gratta e vinci’ al casinò ,è immorale.

Tutto questo , sostiene sempre Chiavacci ,“ cozza contro tutta la cultura occidentale che è basata sull’avere di più. Nella cultura occidentale la struttura economica è tale che la ricchezza genera ricchezza”.

Noi cristiani d’Occidente dobbiamo chiederci cosa ne abbiamo fatto di questo insegnamento di Gesù in campo economico-finanziario. Forse ha ragione il gesuita p.John Haughey quando afferma :”Noi occidentali leggiamo il vangelo come se non avessimo soldi e usiamo i soldi come se non conoscessimo nulla del Vangelo.” Dobbiamo ammettere che come chiese abbiamo tradito il Vangelo , dimenticando la radicalità dell’insegnamento di Gesù :parole come ” Dio o Mammona,”o il comando al ricco:”Và, vendi quello che hai e dallo ai poveri”.

In un contesto storico come il nostro, dove Mammona è diventato il dio-mercato, le chiese, eredi di una parola forte di Gesù, devono iniziare a proclamarla senza paura e senza sconti nelle assemblee liturgiche come sulla pubblica piazza.

L’attuale crisi finanziaria “ha rivelato comportamenti di egoismo, di cupidigia collettiva e di accaparramento di beni su grande scala-così afferma il recente Documento del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace( Per una riforma del Sistema finanziario e monetario internazionale). Nessuno può rassegnarsi a vedere l’uomo vivere come ‘homo homini lupus’ ”.

Per questo è necessario passare, da parte delle comunità cristiane, dalle parole ai fatti, alle scelte concrete, alla prassi quotidiana:”Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’ entrerà nel Regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio”.(Matteo, 7,21)

Come Chiese,dobbiamo prima di tutto chiedere perdono per aver tradito il messaggio di Gesù in campo economico-finanziario, partecipando a questa bolla speculativa finanziaria( il grande Casinò mondiale).
Ma pentirsi non è sufficiente, dobbiamo cambiare rotta, sia a livello istituzionale che personale.

A livello istituzionale(diocesi e parrocchie):

-promuovendo commissioni etiche per vigilare sulle operazioni bancarie ;

-invitando tutti al dovere morale di pagare le tasse;

-ritirando i propri soldi da tutte le banche commerciali dedite a fare profitto sui mercati internazionali;

-investendo i propri soldi in attività di utilità sociale e ambientale, rifiutandosi di fare soldi con i soldi ;

- collocando invece i propri risparmi in cooperative locali o nelle banche di credito cooperativo;

-privilegiando la Banca Etica, le MAG (Mutue auto-gestione) o le cooperative finanziarie.

-rifiutando le donazioni che provengono da speculazioni finanziarie, soprattutto sul cibo, come ha detto recentemente Benedetto XVI nel suo discorso alla FAO.

A livello personale ogni cristiano ha il dovere morale di controllare:

-in quale banca ha depositato i propri risparmi;

-se è una” banca armata”, cioè investe soldi in armi;

-se partecipa al grande casinò della speculazione finanziaria;

-se ha filiali in qualche paradiso fiscale;

-se ottiene i profitti da ‘derivati’ o altri ‘pacchetti tossici’.

“Le banche ,che dopo aver distrutto la nostra economia, sono tornate a fare affari- scrive il pastore americano Jim Wallis- devono ricevere un chiaro messaggio che noi troviamo la loro condotta inaccettabile.Rimuovere i nostri soldi può fare loro capire quel messaggio.”

Ha ragione don Enrico Chiavacci ad affermare:”Questa logica dell’avere di più e della massimizzazione del profitto si mantiene attraverso le mille piccole scelte ,frutto di un deliberato condizionamento. Le grandi modificazioni strutturali, assolutamente necessarie, non potranno mai nascere dal nulla:occorre una rivoluzione culturale capillare. Se è vero che l’annuncio cristiano portò all’abolizione della schiavitù, non si vede perché lo stesso annuncio non possa portare a una paragonabile modificazione di mentalità e quindi di strutture. Il dovere di testimonianza, per chi è in grado di sfuggire a una presa totale del condizionamento,è urgente.”
Buona Pasqua di Risurrezione a tutti!
Alex Zanotelli
Napoli,22 marzo 2012

martedì 27 marzo 2012

CON LE ALI AI PIEDI

Scusate per l'assenza, sono tornato da un cammino di 5 giorni in Abruzzo, da L'Aquila a Raiano, che fanno parte del pellegrinaggio Con le Ali a Piedi, domani troverete il diario delle giornate di cammino, purtroppo non sono riuscito a fare foto per problemi con la videocamera. Se volete ulteriori informazioni sul link di seguito www.diquipassofrancesco.it

sabato 17 marzo 2012

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

Tempi di degradazione dei rifiuti
lesinaLa salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo passa anche dai comportamenti e dalle azioni che compiamo quotidianamente. Gettare per strada, nel mare o su un prato, qualsiasi tipo di rifiuto produce in ogni caso dei disagi o dei danni veri e propri.

Quelli che possono sembrare solo distratti gesti d'inciviltà, contribuiscono in qualche modo all'inquinamento di acqua, terra e aria. Per meglio comprendere gli effetti prodotti sull'ambiente che ci circonda dall'incauto abbandono dei rifiuti, basterebbe considerare i tempi in cui si degradano, sporcando e contaminando, alcuni oggetti d'uso comune.
Tempi medi di degradazione naturale dei rifiuti nel Terreno:
• Una gomma da masticare (5 anni)
• Una lattina d'alluminio per bibite (10 -100 anni)
• Un contenitore di polistirolo (oltre 1000 anni)
• Schede telefoniche, ricariche e simili (oltre 100 anni)
• Un mozzicone di sigaretta (1-2 anni)
• Il torsolo di una mela (3 mesi)
• Fiammiferi o cerini (6 mesi)
• Giornali e riviste (6 mesi, più di 10 anni)
• Una bottiglia di vetro (circa 400 anni)
• Una bottiglia o un sacchetto di plastica (100-1000 anni)
• Piatti e posate di plastica (100-1000 anni)
• Un pannolino usa e getta (circa 400 anni)
• Indumento di lana o cotone (1 anno)
• Fazzoletti e tovaglioli di carta (3 mesi)
• Un cartone di latte o succo (1 anno)
• Una scatola di cartone (2 mesi)

Tempi medi di degradazione naturale dei rifiuti nel Mare:
• Una gomma da masticare (5 anni)
• Una lattina d'alluminio per bibite (500 anni)
• Un contenitore di polistirolo (da 100 a 1000 anni)
• Schede telefoniche, ricariche e simili (1000 anni)
• Un mozzicone di sigaretta (2-5 anni)
• Il torsolo di una mela (3-6 mesi)
• Fiammiferi o cerini (6 mesi)
• Giornali e riviste (2 mesi)
• Una bottiglia di vetro (1000 anni)
• Una bottiglia o un sacchetto di plastica (1000 anni)
• Accendino di plastica (100-1000 anni)
• Un pannolino usa e getta (circa 200 anni)
• Indumenti di lana o cotone (8-10 mesi)
• Fazzoletti e tovaglioli di carta (3 mesi)
• Tessuti sintetici (500 anni)
• Una buccia di banana (2 anni)

(fonte: www.legambienteonline.it)

venerdì 16 marzo 2012

CAMMINO MEDITATIVO VERSO ASSISI

Ancora una proposta di cammini, questa volta che vanno dalla Toscana al Lazio passando per l'Umbria, sempre sulle vie di Francesco e anch'essi proposti dall'Associazione Amici del Cammino di Qui passo Francesco.

Cammino meditativo - proposte per il 2012
Il camminare, il ritmo dei passi, l’essere immersi nella natura sui passi dell’Amico Francesco, scoprendo nei suoi luoghi il suo spirito è, di per se, un meditare. Il “passo” in più è fare di questo pellegrinaggio un tempo meditativo nel senso più profondo, con la lentezza necessaria il “silenzio gentile”, i tempi di meditazione, di lettura, di condivisione e di preghiera che punteggiano le giornate. Un tempo e uno spazio per immergersi nei propri sentieri interiori assieme a persone, magari sconosciute fino ad un momento prima, che condividono con noi il desiderio, il bisogno di questo profondo cammino dell’anima. Questa è la proposta che vi faccio assieme a Marisa l’amica e compagna di tanti cammini e meditazioni e con Oreste e Oriano due pellegrini che si alterneranno come guida in questi due cammini.
Cammino da fare lentamente in gruppo al massimo di14/15 persone.


Cammini e stato delle prenotazioni alla data: 16/3/2012
19/29 maggio 2012: La Verna - Assisi
Sabato 19 maggio ore 12.00, appuntamento ad Arezzo e trasferimento a La Verna.
Inizio cammino domenica 20 maggio. (Marisa e Oriano)
le iscrizioni sono aperte e questo è lo stato delle disponibilità.
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03/13 ottobre 2012: Assisi - Poggio BustoneMercoledì 3 ottobre, appuntamento ad Assisi. (Marisa e Oreste)
Il 4 siamo ad Assisi per la festa di San Francesco. - Inizio cammino venerdì 5 ottobre.
le iscrizioni sono aperte e questo è lo stato delle disponibilità.
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Chi può fare questo cammino?
Chiunque di qualsiasi , età, sesso, razza, credo, o di nessuna fede specifica, sia.
Quattro sono gli "ingredienti" necessari:
  • Un cuore aperto.
  • Il desiderio di immergersi per più giorni in un tempo-spazio speciali, in mezzo alla natura e con gli altri.
  • Il desiderio di esplorare se stessi.
  • Buone gambe ... ma non serve essere atleti.
Contatti
Per saperne di più e prenotazioni chiamatemi al 333 9985141 e vi spiegherò tutto ciò che queste poche righe non possono dirvi per quel che riguarda il lato pratico dei cammini.
Buon cammino buona gente, Angela

giovedì 15 marzo 2012

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

Illuminazione

Ecoconsigli sul tema "Illuminazione"
IlluminazioneLampade, lampadine, lampadari consumano non poca energia elettrica, prodotta oggi soprattutto dalle grandi centrali termoelettriche bruciando carbone, petrolio, gas e rilasciando grandi quantitativi di anidride carbonica. Contribuendo così – con l’effetto serra – al riscaldamento globale.
E' quindi importante cercare di limitare l'illuminazione e utilizzare lampade fluorescenti a basso consumo.
  • Approfitta di una lampadina a inandescenza rotta per sostituirla con una a fluorescenza: a parità di emissione luminosa consuma molto meno elettricità e dura più a lungo. Costa di più ma ti rifarai molto presto della spesa.
  • Appena uscite, le lampadine a fluorescenza a basso consumo erano un po' bruttine, è vero. Ora però ce ne sono di tutte le forme e dimensioni e non hanno niente da invidiare a quelle ad incandescenza. Cambiale appena puoi.
  • Evita i lampadari centrali multiluce, con più lampadine: sono letteralmente dei divoratori di Kilowattora. Se amate le luci centrali, semplicemente sostituitelo con una lampadina più potente.
  • Non hai bisogno della stessa quantità di luce se stai leggendo o se sei semplicemente di passaggio per una stanza. Usa lampadine di potenza adeguata all’uso che ne devi fare, senza eccedere.
  • Sconsigliamo l'uso dei faretti. Consumano molto e poichè il loro fascio di luce è molto concentrato serve installarne molti.
  • Ricordati di pulire tutte le lampadine, almeno una volta l'anno: avrai più luce a costo zero. La polvere che vi si deposita ne riduce l'efficienza.
  • Ci sono stanze in cui vi capita molto facilmente di lasciare la lampadina accesa (per esempio il garage o la cantina)? Installa un interruttore a tempo che spenga la lampadina dopo qualche minuto.
  • Spegni sempre la luce quando esci da una camera. Sembra un consiglio banale, ma è sempre valido. E’ stato calcolato che in Italia si spendono 750 milioni di euro di troppo per la luce! Convinci qualcun altro a fare altrettanto.
  • Quando possibile, studia di giorno senza aspettare la sera e dover così accendere luci. La luce solare stanca meno gli occhi e... non costa nulla.
  • Ogni anno, gli italiani acquistano più di 12 milioni di lampadine per usi domestici. Una lampadina grande è più efficiente di due piccole: ad esempio una lampadina da 100 watt produce la stessa luce di due da 60 watt e in più ti fa risparmiare energia.


Foto di Bob.Formal/Flickr.com (Creative Commons)
Fonte WWF Italia

martedì 13 marzo 2012

PELLEGRINAGGIO DAL SUD VERSO ROMA



Ancora un pellegrinaggio, questa volta dal sud Italia verso Roma
Un lungo cammino sulla Via Appia

Un pellegrinaggio per 230 km da Sud fino a Roma (17 Aprile – 2 Maggio 2012).

 L ‘antica Via Appia (Regina Viarum) risale al  IV secolo prima di Cristo. Vi camminarono gli Apostoli, imperatori, Papi, Santi come S. Francesco d’Assisi  e S. Tommaso d’Aquino, artisti come il Petrarca, Tasso, Goethe e H.C. Andersen e musicisti.  In buona parte costituisce la Via Francigena o Via dell’Angelo,  usata dai pellegrini per 10 secoli e oggi quasi dimenticata. Noi ci impegniamo a riportarla in vita, superando il fiume Garigliano fino a Roma.

IL  PERCORSO è molto interessante e vario (templi romani, basiliche cistercensi, monasteri e eremi), corre su spiagge sabbiose lungo il mare, va su monti, sulle rive di 4 laghi, in parchi naturali, in boschi e attraverso una esuberante flora mediterranea e attraverso  villaggi medioevali. Per il 20% è su strade romane, il 40% su sentieri di montagna o in campagna. Aspetto negativo: circa l’ 8% e su strade nazionali (con traffico pesante) e il 22% su strade asfaltate (ma con traffico limitato).

ITINERARIO: il 17 aprile da Teano verso Sessa Aurunca, poi Castelforte(Suio), Minturno, Formia, Gaeta, Itri, Fondi, Terracina, Fossanova, Sezze, Bassiano, Sermoneta, Norma Cori, Velletri, Castelgandolfo fino a Roma il 1 maggio. Festa di accoglienza in Piazza S. Pietro e in Campidoglio il giorno dopo.

COSTI:  Assicurazione di legge 2 €/giorno, trasporto bagaglio in auto di assistenza 3 €/giorno. Alloggi in confortevoli stanze doppie in mezza pensione 45 €/giorno. Due notti in ostelli (con risparmio).

CHI SIAMO? Una piccola associazione “GRUPPO DEI DODICI” di pellegrinaggio, non “tourist operators”.  Paghiamo le nostre spese. Parliamo l’inglese.

IL NOSTRO OBIETTIVO: fare rivivere i sentieri da sud verso Roma. Promuoviamo questo itinerario rivivendo  le condizioni dei pellegrinaggi antichi, attenti ai suoi valori culturali, spirituali e sociali ricordando opere di artisti come il libro “Viaggio in Italia di Goethe” e le musiche di compositori locali del Rinascimento. La collaborazione e partecipazione dei pellegrini è benvenuta. All’arrivo riceveremo in Vaticano il “Testimonium”, una pergamena che certifica il pellegrinaggio. Fra noi ci sono diversi pellegrini con motivazioni religiose.

NOTA. Si può partecipare anche solo ad una parte del pellegrinaggio (almeno 5 tappe). Il cammino non è impegnativo fisicamente, ma serve un po’ di allenamento. Il gruppo sarà limitato a 18 persone di cui diversi stranieri.

Contatto: Alberto Alberti,   Largo Pepere 24,     00151 Roma                tel. 065370765     3491648614 Ro_albea@hotmail.com

lunedì 12 marzo 2012

Iniziativa Stella d'Italia



Bellissima iniziativa dall'Italia a L'Aquila per chi vuole camminare in modo diverso e utile

Stella d’Italia 5 maggio – 5 luglio 2012 Un cammino a piedi per ricucire l’Italia con i nostri passi
L’Italia ha bisogno di risorgere. Ha bisogno di tirare fuori dalla sua testa, dalla sua pancia e dal suo cuore le energie che pure conserva dentro di sé e che -come è successo altre volte in passato- possono farla risorgere. C’è bisogno di gesti, individuali e collettivi, che diano una spinta verso questa rigenerazione. C’è bisogno di unire sentimento e visione. C’è bisogno di mettere al mondo e rendere visibile questa urgente necessità e questo desiderio diffuso attraverso gesti significativi e prefiguranti da compiere insieme. C’è bisogno di un incontro non solo mentale e ideale ma anche fisico, che renda visibile e che faccia vivere l’immagine e la possibilità di un’unione dinamica riconquistata, dopo anni di intossicazione, di avvilimento e di mancanza di prospettive, di lacerazioni e di divisioni, territoriali e sociali, in cui c’è stato chi ha creduto di prosperare agitando e acuendo proprio queste divisioni e queste lacerazioni, fino a portarci nel vicolo cieco in cui ci troviamo e da cui è questione di vita o di morte uscire per poter finalmente imboccare altre strade.

Antonio Moresco

Dopo l’esperienza di Cammina Cammina dello scorso anno (impresa ideata dallo scrittore Antonio Moresco e promossa dalla rivista Il Primo amore), realizzata grazie a oltre 700 persone tra donne e uomini che dal 20 maggio al 4 luglio hanno compiuto un viaggio a piedi da Milano a Napoli per ricucire l’Italia con i propri passi (http://camminacammina.wordpress.com), ora proponiamo un’impresa che sembra più impossibile ancora. Stella d’Italia - questo il nome della nuova iniziativa - sarà un grande spostamento a piedi, di menti e di corpi, che partirà da diverse zone geografiche del nostro Paese: dal nord, dal centro e dal sud, con percorsi che assumeranno la forma dei bracci di una stella e che convergeranno su L’Aquila. Città che, oltre a trovarsi in una posizione centrale nel nostro Paese, rappresenta anche il nostro bisogno e desiderio di ricostruzione. Dal prossimo 5 maggio e fino al 5 luglio 2012 attraverseremo molti comuni grandi e piccoli e cercheremo, in dialogo con Associazioni e Amministrazioni sensibili a questo bisogno di rigenerazione, di far vivere -anche attraverso incontri pubblici da tenere alla fine di alcune tappe - tutta la forza antica e nuova del tessuto comunale del nostro Paese.
Il cammino muoverà da Messina, da Reggio Calabria, da Venezia, da Genova, da Santa Maria di Leuca e da Roma (grazie alla collaborazione con la Lunga marcia per L’Aquila organizzata per il 30 giugno dal comitato Lunga Marcia per L’Aquila) secondo un preciso calendario che prevede una marcia
distribuita su 60 giorni tra la primavera e l’estate 2012.
Stella d’Italiaoltre a essere un "cammino" alla scoperta dei luoghi meno noti e meno frequentati della penisola, fornirà anche l’occasione a tutti i camminanti e alle persone che vedranno attraversati i loro luoghi, di raccontarsi e raccontare, denunciare o decantare problemi o eccellenze del proprio territorio così da utilizzare questo quale un contenitore in grado di fare da cassa di risonanza all’intero territorio. Non sarà semplice turismo o rivalutazione del territorio, Stella d’Italia sarà un potente motore nella cui scia potranno inserirsi tutti coloro che abbiano in comune una visione più ampia del loro essere al mondo.
•Stella d’Italia partirà dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Veneto, dalla Liguria, dalla Puglia e dal Lazio in questo ordine: 5 maggio da Messina – 12 maggio da Reggio Calabria – 25 maggio da Venezia – 27 maggio da Genova - 2 giugno da Santa Maria di Leuca – Inoltre, grazie al fortunato incontro con l’iniziativa promossa dal Comitato Lunga Marcia per L’Aquila, ci sarà anche un braccio della Stella che partirà il 30 giugno da Roma (Montecitorio)

Stella d’Italia è un progetto totalmente basato sul volontariato: sul servizio volontario degli uomini e delle donne che accettano di contribuire liberamente all’impresa. Per questo, sostenere Stella d’Italia significa contribuire alla riuscita del progetto e partecipare alla sua realizzazione. Chiedi informazioni su come sostenerci mandando un email a stelladitalia12@gmail.com;
•Durante il cammino sono previsti eventi speciali di coinvolgimento del territorio, di racconto e raccolta delle esperienze (per questo si chiederà l’impegno delle Istituzioni di riferimento e delle Associazioni del Territorio). In particolare a Cosenza, Lamezia Terme, a Bologna ad Aulla, a Taranto, a Lucca, a Matera, a Monselice, a Monteriggioni, Camaldoli, ad Assisi e a L’Aquila dove dal 5 all’8 luglio 2012 si svolgerà un evento dal titolo "I fuochi dell’Aquila": http://camminacammina.wordpress.com http://www.lungamarciaperlaquila.it
La comunicazione di Stella d’Italia, oltre a quella stampa, avverrà prevalentemente attraverso mail e social network. Attiva una mailig list di oltre 3000 contatti e presto nelle librerie l’esperienza-diario di Cammina Cammina, che lo scorso anno, da Milano a Napoli ha visto la partecipazione di circa 700 persone scaglionate in ogni tappa della via Francigena e dell’Antica Appia, da Roma a Napoli.
•Stella d’Italia partecipa alla 4° Giornata Nazionale dei Cammini Francigeni con la Stella in anteprima il 5 e 6 maggio da Messina a Reggio Calabria.
I fuochi dell’Aquila
da terremotati a terremotanti  L’Aquila, 5 – 8 luglio 2012

Alla fine del lungo cammino che ci porterà da ogni parte del Paese nella città di L’Aquila, facendola diventare la capitale sentimentale d’Italia e la sua prefigurazione,
Stella d’Italia si trasformerà in un fuoco che vuole rispondere al grido muto della città. Un qualcosa che non si perda e che continui a crescere e a sedimentare anche quando questo nostro sogno collettivo sarà finito. Che sia di aiuto alla rigenerazione della città e che impedisca che venga dimenticata e ibernata. Perché quello che ci dice e ci sta gridando rimanga di fronte ai nostri occhi e a quelli dell’intero Paese, incancellabile, fino a quando non resterà che ascoltare la sua voce.
Dal 5 all’8 luglio prossimo si svolgerà, in collaborazione con le tante associazioni e Istituzioni aquilane e abruzzesi che hanno aderito, un grande incontro nazionale e internazionale che avrà al centro l’esperienza del terremoto. Ma non solo quella dimensione del terremoto che ogni tanto scuote le nostre città e le nostre vite in ogni parte del mondo, ma anche quella più generale in cui si muove la nostra vita e quella che attende in futuro la nostra specie in questo passaggio d’epoca pieno di incognite in cui è tutto da ripensare e da reinventare.
Saranno invitati (in forma assolutamente volontaria e gratuita e chiedendo per di più di meritarsi la propria presenza facendo almeno l’ultima tappa a piedi) persone che già adesso si muovono in questa frattura di faglia, nel campo scientifico, culturale, economico, dell’architettura, della medicina, in quello giornalistico, musicale, nelle altre arti.
In quest’ottica si è pensato di organizzare una kermesse che declini il termine "terremoto" in cinque aree tematiche individuate (anche queste come le punte di una stella):

Acqua e territorio
Lavoro e economia Educazione e cultura
Scienza Salute

Ognuna delle macroaree occuperà un luogo fisico diverso del Centro storico della città (all’aperto o in luoghi eventualmente individuati con la collaborazione degli Enti preposti) e ospiterà eventi di diverso tipo: incontri con personaggi di spicco, letture, concerti, spettacoli, racconti di esperienze, feste, semplici momenti di riflessione collettiva su aspetti singoli delle problematiche che attraversano quotidianamente la nostra esistenza. Quattro giorni di incontri e di manifestazioni artistiche e musicali all’interno del centro storico, non solo con persone e membri di associazioni che hanno dovuto far fronte alla vostra stessa terribile esperienza in altre parti dell’Italia e del mondo (Giappone, Cile, California…, per costituire un bacino di esperienze e di conoscenze e una banca di idee, ma anche con chi ha compreso, nei vari campi, che il terremoto è la forma stessa della nostra vita e che bisogna saperci convivere, qualcosa che ci può indicare persino nuove possibilità e nuove strade.

L’Aquila sarà il luogo dove nascerà un nuovo modo di incontrarsi tra persone che vogliono rigenerarsi e rigenerare il territorio e il rapporto con gli altri.
Tra persone che da terremotati si trasformeranno in terremotanti per diventare il centro di questo sentimento del mondo, di questa consapevolezza e di questa ricerca.
 I nostri siti: – http://camminacammina.wordpress.com www.ilprimoamore.com
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domenica 11 marzo 2012

NO-TAV Tecnici che smentiscono tecnici

Ecco la tisposta di Tecnici ai tecnici "la differenza delle t è voluta", come è possibile che non si voglia veramente un confronto tecnico forse perchè sarebbe perdente per quelli che sostengono questo scempio. La Camusso anche lei si schiera a favore del TAV, dischiarando che servono le grandi opere per il lavoro, ma qualche giorno fa anche lei plaudiva alla sentenza Eternit che risarciva le morti avvenute, lo farà anche fra 20 anni quando ci sarà un giudiche che farà risarcire le morti avvenute in Val di Susa? 

Alta Velocità: a quando un documento serio?

Il Governo italiano ha pubblicato, di fronte alle imponenti manifestazioni di dissenso alla proposta grande opera “Alta Velocità” Torino-Lione un breve documento di 9 pagine “Tav Torino-Lione: Domande e Risposte”.

Nel mondo scientifico e tecnico, questo documento ha causato imbarazzo. Fa davvero specie riscontare in un documento firmato dal Governo, e del quale il “tecnico” Monti si prende in qualche modo la responsabilità, l’affastellarsi di affermazioni approssimative, errate, e soprattutto – questa la cosa più grave – prive di fonti e studi verificabili a loro supporto. Lo scrivente, insieme ad un gruppo di tecnici e studiosi “seri”, sta elaborando un documento che metta in evidenza l’imbarazzante pochezza di questo compitino di nove pagine, evidentemente messo a punto allo stesso modo di quando noi, studenti delle medie, facevamo i compiti per la giornata scrivendoli sul tram che ci portava a scuola. Come è possibile che il governo ancora oggi non faccia uscire uno studio o un complesso di studi a supporto delle sue affermazioni che siano analizzabili e criticabili da esperti indipendenti?

Parlando di merito, farò un esempio unico, che concerne quel che mi compete. Dice il documento: “Il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti. L’impatto sociale sulle aree attraversate, sia per la prevista durata dei lavori sia per il rapporto della vita delle comunità locali e dei territori attraversati è assolutamente sostenibile.”. Una affermazione molto netta, e basata sulle nuvole. Vediamo invece la realtà.

La Valsusa è stata per 40 anni oggetto di cantieri per grandi opere: la diga internazionale del Moncenisio, il raddoppio della ferrovia e dei tunnel ferroviari, il tunnel autostradale e l’autostrada del Frejus, poi l’impianto e la centrale idroelettrica di Pont Ventoux: la pretesa “sostenibilità” della nuova opera (a parte che il concetto di “sostenibile” non è definito se non in modo euristico) non viene mai valutata considerando l’impatto ambientale di quanto è già presente, che non è poco.

I cantieri danneggiano gravemente la salute degli abitanti: lo stesso studio di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) presentato da LTF, i proponenti l’opera [1], calcola un incremento del 10% nell’incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari a causa dei livelli di polveri sottili prodotte dai cantieri. In base alle statistiche attuali questo aumento corrisponde a circa 200 morti in dieci anni. I documenti considerano le polveri sottili PM 10, senza considerare, ad esempio per la tratta italiana – le polveri sottilissime PM 2,5 e altri inquinanti: attendiamo quindi una valutazione seria su questi aspetti, che tuttora manca.

Il problema dell’amianto, poi, è stato minimizzato: si ammette la presenza di amianto solo per i primi 500 metri, in una zona dove per anni LTF ha negato che si potessero trovare rocce amiantifere. Salvo poi ammettere che “…la presenza di rocce potenzialmente contaminate da presenza naturale di vene asbestiformi (ofioliti, pietre verdi e serpentiniti) che possono determinare durante le fasi di scavo e movimentazione di materiale di risulta una contaminazione ambientale in aria e su superfici di entità non trascurabile”. Le misure di cautela per lo smarino amiantifero sono poi incredibili: dire che lo si chiuderà in sacchi per spedirlo all’estero significa non rendersi conto che anche solo 500 metri di tunnel di base corrispondono a 170.000 mc, pari al carico di 17.000 TIR. Per lo scavo del tunnel nella tratta italiana, si definisce come “tenore molto basso” un tenore sotto il 5% delle rocce potenzialmente riscontrabili durante lo scavo: che ne è del limite di legge, che parla di 0.1%?

Le mineralizzazioni di uranio in Valsusa sono una realtà: a presenza di uranio nelle rocce del massiccio D’Ambin oggetto dello scavo del tunnel di base sono ampiamente documentate fin dagli anni ’60 e ’70. Si va dallo studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) del 1965 [2] alle prospezioni condotte dall’Agip nel 1978, alle misure dell’ARPA [3]. Sul versante francese, analoghe prospezioni furono svolte dalla società Minatome [4]. Chi propone l’opera afferma che sono stati effettuati dei carotaggi nei dintorni del tunnel geognostico e che tutti i valori “rientrano nella norma”. Appare peculiare, innanzitutto, che proprio nella zona dove si pensa di costruire il tunnel geognostico e poi il tunnel di base, decine di chilometri in totale, sia assente la presenza di uranio, quando tutta la Valle di Susa abbonda (se ne contano ben 28) di affioramenti di filoni uraniferi. In realtà, nulla si conosce su quello che si incontrerà scavando, se non la ragionevole probabilità di andare ad incocciare in filoni uraniferi grandi e piccoli. Inoltre, valutazioni indipendenti effettuate sulla base di “valori normali” del contenuto di uranio prevedono, a causa dell’emissione di gas radon da parte di queste rocce “normali”, la necessità di ricambiare ogni ora l’intero contenuto di aria del tunnel in fase di scavo, oltre al problema della risospensione di polveri e al dilavamento del materiale di smarino, con dosi alle popolazioni non trascurabili.

Per lo smarino, una stima conservativa darebbe un volume da mettere a discarica sul lato italiano di 15 milioni di metri cubi, pari al volume di 6 piramidi di Cheope, il triplo di quanto dichiarato dal progetto. E quindi per 2/3 senza alcuna ipotesi di collocazione a discarica.

In ultimo, un cenno va fatto al problema del dissesto idrogeologico in seguito agli scavi dell’opera, alla sparizione di fonti, falde, corsi d’acqua, all’enorme spreco di una risorsa preziosa come l’acqua. Il Mugello insegna. Non aggiungiamo nulla a quanto scritto in un nostro precedente articolo: le belle parole passano, i grandi disastri restano, al Mugello, e resterebbero anche in Valsusa, qualora questa pazzia venisse effettivamente messa in opera. Ma tutte le evidenze – foss’anche soltanto la rigidità di chi dice “discutiamone pure, ma non si discute che l’opera si faccia” (un ossimoro quasi comico) – ci fanno capire come la vada a pochi. Occorre soltanto capire quanti ulteriori soldi pubblici verranno sprecati prima che il progetto venga abbandonato.

[1] LTF sas - Progetto preliminare in variante – Studio d’impatto ambientale-sintesi non tecnica (documento PP2-C3C-TS3-0105-A_AP-NOT del 9/7/2010 basato sull’originario trattato italo-francese del 29/1/2001)

[2] Studio geo-petrografico del versante italiano del massiccio d’Ambin; Lorenzoni S., Memorie degli Istituti di Geologia e Mineralogia dell’Università di Padova, 1965, vol. 25.

[3] ARPA Piemonte – documento prot. 3065 del 9/10/1997 relativo all’analisi delle rocce prelevate presso la miniera di venaus

[4] Le socle du massif d’Ambin (Alpes franco-italiennes); Gay M.; Vialette Y. , Bulletin de la Societe Geologique de France, 1974, Vol. 16, Issue 3, pp. 245-246

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venerdì 9 marzo 2012

NO-TAV le bugie del governo Monti

Di seguito riporto le smentite da parte del Movimento ad alcune affermazioni pubblicate in un opuscolo propagandistico del governo. 

TAV: tutte le bugie del governo Monti
 Il governo ha pubblicato un opuscoletto propagandistico sul perchè dire sì all'alta velocità in Val di Susa. Peccato che sia pieno di bugie. Qui ve le svelo una per una.
Il governo Monti ha messo on line un opuscoletto volto a intortare l'opinione pubblica a proposito della necessità e della convenienza della TAV in val di Susa. Il testo è pieno di bugie ed omissioni: qui di seguito vediamo le più eclatanti, mentre credo che tecnici ed esperti del settore ne potrebbero trovare ben altre.


Secondo il governo, la linea attuale è come una "macchina da scrivere nel mondo dei computer"; il paragone è sbagliato, sarebbe meglio dire che la linea attuale è come l'hard disk di un PC non nuovo occupato per un decimo, che il governo vorrebbe cambiare con un costoso server.
La bugia n. 1 riguarda l'idea stessa di corridoio 5 Lisbona-Kiev.
La cartina in basso [*] è quella riportata dal governo (fonte Institut de la montagne); la mappa in basso è quella della Commissione Europea. La Lione-Torino non è la vena giugulareche collega il nord con il sud, l'est con l'ovest dell'Europa, come vorrebbero farci credere Monti e Passera, ma un piccolo tassello in una rete molto articolata in cui non vi è traccia del corridoio 5.
Solo un grullo passerebbe da Chiomonte per andare da Londra a Budapest (tra l'altro notate che la tratta TAV Parigi-Lione, ancorchè esistente, non è considerata strategica a livello europeo e Kiev non è nemmeno presa in considerazione). Inoltre l'assai ipotetico tragitto Lisbona-Kiev via Barcellona-Lione-Torino-Trieste è pari a 4465 km. Il percorso via Bordeaux, Freiburg Dresden è più corto di circa 300 km.
Proseguiamo con l'elenco delle bugie:
Bugia n.2 «il collegamento italo-francese è una linea di montagna, che costringe i treni ad una salita di 1250 metri di quota con sovra costi esorbitanti.»
A parte la sintassi un po' incerta (al massimo si sale a 1250 m di quota), come chiunque può leggere su Wikipedia, la galleria del Frejus si trova a 1338 m di quota, ma la linea parte da Torino a 240 m di quota, con un dislivello di 1098 m. Inoltre, la nuova galleria di base inizierebbe a Susa (455 m); il risparmio in dislivello (1338-455) è pari a soli 883 metri.
Esorbitante è un aggettivo un po' generico. Ciò che serve è una LCA che ci dica se costa meno (in termini energetici) usare due motrici al posto di una su una linea che esiste già, oppure costruirne una ex-novo.
Bugia n.3 «[la linea] passa attraverso una galleria dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci. E' dunque una linea fuori mercato».
Questa è una bugia grande come una casa. Come si può leggere sulla pagina di Wikipedia linkata prima, i lavori di allargamento della galleria sono iniziati nel 2002 e terminati nel 2006, come spiega anche questo sito tecnico.
Secondo l'Ufficio Svizzero dei Trasporti (Alpinfo 2010), per la galleria può transitare traffico a carri completi e traffico combinato non accompagnato (huckepack e grossi container).
Bugia n.4 «I flussi di interscambio Italia- Francia nel quadrante ovest (da Ventimiglia al Monte Bianco) sono stati negli ultimi dieci anni costanti in quantità (fra 38 e 40 milioni di tonnellate).
Menzogne spudorate: dai dati svizzeri, si vede chiaramente che su ferrovia e su strada nel2000 (con il traforo del Bianco chiuso) sono transitate verso la Francia 49,7 Mt; la riapertura del Bianco non ha aumentato i flussi complessivi che sono scesi a 47,2 Mt nel 2004 e e solo 42,4nel 2010 (-14,7% in 10 anni).
Inoltre è inutile tirare in ballo Ventimiglia, che è una direttrice di traffico completamente diversa dalla Val di Susa. Considerando solo la Val di Susa e la Val d'Aosta, siamo passati da35,2 Mt nel 2000 a 24,1 Mt nel 2010 (-31,5%). E' calato sia il traffico ferroviario, sia quello stradale.
Bugia n.5 «Questi valori sono superiori (110%) a tutti quelli che interessano la Svizzera. Ma mentre in questo quadrante (italo-elvetico) la ferrovia intercetta il 63% del traffico, nel quadrante italo-francese non arriva al 7%.»
Più che una bugia, è un'omissione: è vero che dalla Francia arriva un po' più merce che dalla Germania-Svizzera, ma ciò che il governo non dice è che il transito elvetico è aumentato da29,4 a 38,3 Mt tra il 2000 e il 2010 (+30%), mentre quello francese diminuiva. E' quindi possibile che già nel 2011 sia avvenuto il sorpasso. Il traffico su ferrovia verso la Francia è pari al 10,38% del totale. Poco, ma sempre più del 7% dichiarato dal governo.
Bugia n.6 «Il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti. L'impatto sociale ... è assolutamente sostenibile.»
Il naso esce dalla finestra come a Pinocchio: dire che spostare 17 milioni di tonnellate di roccia (di cui il 15% amianto per ammissione dello stesso governo) non genera danno ambientale è come dire che un elefante non farebbe danni in una cristalleria. Dicono che il 56% del materiale scavato sarà messo a deposito, ma non dicono dove. Dicono che lo trasporteranno per ferrovia, ma dubito che esistano ferrovie che collegano cave e discariche.
Bugia n. 7 «solo due le amministrazioni esplicitamente contrarie»
Esistono delibere di 25 comuni della valle, più quella della comunità montana, che esprimono opposizione al progetto. Non basta come un'opposizione esplicita? Il fatto che il tracciato non li attraversi tutti è irrilevante, perchè l'impatto economico e ambientale riguarda tutta la valle.
Bugia n. 8 «si dimezzano i tempi di percorrenza per i passeggeri (da Torino a Chambery si passa da 152 minuti a 73; da Parigi a Milano da 7 a 4 ore
Sul sito tgv-europe.it, è possibile vedere che attualmente il TGV francese percorre la TAV Parigi-Lione in 1 ora e 57 minuti, la TAV Lione-Chambery in 1 ora e 7 minuti; totale 3 ore e 4 minuti. Il Frecciarossa percorre la TAV Torino- Milano (dati trenitalia) in 1 ora e 5 minuti. Nuovo totale: 4 ore e 9 minuti. Secondo il governo, grazie al buco di 57 km nella montagna si viaggierà tra Chambery e Torino in un'ora e 13 minuti. Il totale generale, almeno per chi conosce l'aritmetica delle elmentari, è pari a 5 ore e 22 minuti e non 4 ore. Il risparmio è di poco meno di 2 ore. (Grazie ad A-ndrea, commento 1 di questo post che ha sollevato la questione)
Avendo tempo per documentarsi, l'elenco potrebbe essere assai più lungo di così. Cittadine e cittadini, sulla TAV abbiamo tutti la possibilità di informaci in modo indipendente rispetto alle sirene del governo. Facciamolo!
link all'originale dell'articolo:
[*]

Esperienza di Cammino con Asinelli al seguito

Ancora una proposta di pellegrinaggio o cammino come più fa comodo interpretarla, questa e una proposta un po speciale visto che il Cammini si farà in compagnia di 2 Asinelli e con Raffaele, oramai esperto di queste esperienze con amici a 4 zampe.




in Cammino con l'asinello - proposta per il 2012
Quello che vi proponiamo per questa prima esperienza è:
9 giorni dalla Verna ad Assisi
“ sui passi di Francesco del percorso Di qui passò Francesco ”
dal 23 settembre al 3 ottobre 2012
Il cammino è previsto per 6 pellegrini, 2 ciuchini e due accompagnatori:
Il percorso sarà quello del Cammino “Di qui passò Francesco” alternando notti in agritours e altri tipi di accoglienze con “un tetto”, sia per i pellegrini che per i ciuchini, con notti al campo in tenda.

Le tende verranno fornite da Raffaele e i pellegrini dovranno portare solo il proprio zaino che includa il sacco a pelo per le notti al campo.
I prezzi saranno contenuti al massimo e, oltre alle spese vive, includeranno le spese legate al lavoro dei due accompagnatori e al trasporto e al mantenimento dei “pellegrini a quattro zampe” (che non è impresa da poco!).
Le date sono state studiate per permettere l'arrivo ad Assisi in tempo per celebrare la festa di San Francesco che è appunto il 4 di ottobre.

Per informazioni e il programma dettagliato scrivete a Raffaele:
Vi darà tutte le info di cui avete bisogno per lanciarvi in questa avventura dal sapore antico e profondamente francescano!


"Bigio" ai piedi della basilica di Francesco

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

Cammina, cammina... e starai bene!

Aumentano le ricerche che dimostrano gli effetti benefici di un'attività fisica moderata, come una camminata a passo veloce, purchè regolare.

Per tenere in forma il cervello, più che le parole crociate bastano 40 minuti a passo veloce al giorno.

Lo sostengono i ricercatori di quattro università americane, secondo i quali questo tipo di allenamento rallenta il calo mnemonico fisiologico legato all'età ed aumenta il volume dell'ippocampo, area del sistema nervoso deputata al mantenimento dei ricordi.

Un altro studio del Max Planck Institute di Friburgo, ha anche dimostrato che l'attività fisica protegge la memoria perché migliora l'efficienza vascolare, favorendo l'elasticità e l'apertura delle arterie e quindi la buona circolazione del sangue. I ricercatori tedeschi hanno anche sottolineato che esiste un effetto protettivo neurochimico, dato che l'esercizio libera dei neurotrasmettitori cerebrali che agiscono su attenzione e tono dell'umore, migliorando il funzionamento dei circuiti nervosi cerebrali. I pigri insomma non hanno più scuse: meno cruciverba e più movimento (per approfondire Repubblica.it).

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità la riduzione della sedentarietà con una camminata quotidiana di 30 minuti può prevenire varie patologie, tra cui il cancro al colon e al seno, il diabete, i disturbi cardiovascolari (Corriere.it).

Non è sufficiente per decidere di usare di meno l'automobile e spostarsi a piedi ogni volta che si può? Prova a prevedere 20 minuti di camminata nel tuo tragitto quotidiano: 20 per andare e 20 per tornare. Anche la pausa pranzo potrebbe essere l'occasione per una passeggiata.
  • L'alimentazione, ovviamente, è fondamentale per una vita sana. Ne parliamo nella pagina specifica (ecoconsigli alimentazione).
  • Il contatto con la natura ci fa molto bene. Ci sono precise ricerche che lo dimostrano: ad esempio, in un ospedale gli infartuati le cui stanze guardavano un giardino guarivano prima degli altri.
    La specie umana si è evoluta per centinaia di migliaia di anni nell'ambiente naturale, come possiamo pensare che bastino pochi secoli perchè risulti adattata all'ambiente del tutto artificiale delle nostre città? E' stato anche dimostrato che l'attività fisica praticata all'aria aperta è decisamente più salutare e divertente di quella praticata al chiuso e contribuisce a ridurre ansia, tensione, depressione e rabbia (Repubblica.it).
    Quindi: prenditi cura di un balcone o di un animale, frequenta un parco, la campagna e la natura più spesso che puoi, tocca e annusa i fiori, le foglie, la terra...
  • Gli italiani consumano troppe medicine, lo dice l'OMS (Organizzazione mondiale della sanità). E' paradossale ma, per stare meglio, dovremmo assumerne molte di meno! Oltre alla salute ed al portafoglio se ne avvantaggerebbe l'ambiente, visto che la produzione dei medicinali e il loro smaltimento sono processi spesso molto inquinanti. Inoltre, l'utilizzo esagerato di antibiotici ha come conseguenza l'aumento di batteri resistenti e, quindi, l'aumento della probabilità che l'antibiotico sia inefficace quando servirà davvero.
  • In bici. Secondo l'Associazione Medici britannici in bici si mantiene e migliora il trofismo osseo, si favorisce l’eliminazione delle tossine, si aiuta la digestione, si attivano i riflessi nervosi, si combattono ansia, tensione e depressione e si abbassano i livelli ematici dei valori legati a sedentarietà e alimentazione errata. Usa la bicicletta.
  • Il principio attivo degli spray e delle creme insettifughe, degli zampironi e di quant'altro usiamo per salvarci dalle zanzare si chiama Idrossietil Toluamide, ed è accusato di avere effetti cancerogeni sull'uomo. Il consiglio dunque è di limitarne al minimo l'uso. E' importante evitarlo in gravidanza e usarlo nei bambini solo se il principio attivo ha una concentrazione inferiore al 10%. (Agr)
  • Il freddo aiuta a bruciare i grassi. Come tutti gli animali "a sangue caldo", consumiamo energia (calorie) per mantenere costante la temperatura del nostro corpo. Quindi, se a volte abbiamo problemi di linea, potrebbe anche essere che viviamo in ambienti eccessivamente riscaldati. Oppure che ci copriamo troppo, è il caso, spesso, dei bambini. Teniamo la temperatura di casa a 18 gradi (17 bastano nelle camere da letto): avremo una linea e una salute migliori, sprecheremo meno energia, inquineremo meno l'atmosfera! (vedi anche l'articolo su Repubblica.it)
  • Troppa igiene fa male. La ricerca della massima igiene per i bambini è un mito da sfatare. Noi siamo fatti per convivere con i microbi, da sempre: se cresciamo in un ambiente sterile non esercitiamo il sistema immunitario e al primo contatto con un batterio sviluppiamo un'allergia. Allergie che nei bambini sono raddoppiate in 10 anni. Oggi in Italia i bimbi allergici sono più di due milioni. Lo ha detto Patrizia Restani dell'Istituto di scienze farmacologiche dell'Università di Milano.
  • Non è vero che il mondo va sempre peggio: una volta non c'erano tante organizzazioni che si occupavano del benessere dell'umanità (salute, diritti umani, ambiente, ecc.). Sostenerne qualcuna ti farà sentire più sereno e partecipe dei loro sforzi.
  • Fare sport fa bene certamente, è un'ottima cosa per essere in forma. Ma... perchè spendere per recarsi in palestra (in automobile...) e poi usare sempre e soltanto l'ascensore a casa e in ufficio e l'automobile per spostarsi? Farebbe molto bene alla salute anche salire le scale e muoversi per la città a piedi o in bici ogni volta che è possibile! E si risparmierebbe...
  • I bambini italiani sono spesso in sovrappeso, lo dicono sia il Ministero della Salute che l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Più che mangiare forse troppo e in continuazione si muovono troppo poco. Per un bambino è infatti innaturale restare ore immobile davanti ad un televisore o ad un computer dentro ad una stanza e all'aria viziata (senza contare le ore immobili sul banco!). E quella mezz'ora di sport un paio di volte a settimana è niente rispetto alle 168 ore di cui è composta la settimana. I bambini ed i ragazzi devono potersi muovere ogni giorno: correndo, saltando, cadendo, sudando, infortunandosi talvolta e sporcandosi. Un peso forma migliore sarebbe soltanto una delle molte conseguenze positive per il suo sviluppo e la sua salute psico-fisica.
  • Traffico, siamo tutti rincitrulliti? I livelli di monossido di carbonio (CO) riscontrabili nel traffico cittadino, producendo una parziale anossia (mancanza di ossigeno), possono deprimere l'attività cerebrale. Infatti, l'emoglobina (la molecola che trasporta l'ossigeno nel sangue) ha un'affinità 200 volte maggiore per il CO che per l'ossigeno! Questo significa che anche in presenza di concentrazioni molto basse di CO ne passa di più dai polmoni al sangue, e di ossigeno ne passa di meno. La presenza di CO nell'aria che respiriamo produce quindi una mancanza di ossigeno: ecco perchè è così tossico (Eckert, Randall, Fisiologia animale).
    E' forse questa la causa del rincitrullimento collettivo che porta le persone ad accettare le città così come sono?
    Ecco il consiglio: 1) rifuggi dal traffico 2) non pensare che dentro la tua auto non respiri CO, non è vero, inoltre è inodore 3) battiti con noi per città a misura d'uomo.

La foto è di Kara Allyson/Flickr.com (Creative Commons)

mercoledì 7 marzo 2012

ECO-CONSIGLI DEL GIORNO

L'Eco-Consiglio di oggi è tratto dalla rivista Valore Alimentare www.valorealimentare.it

Consigli per la prima decade di marzo 2012

Orto

Il periodo ottimale per i trapianti è dal 2 al 14 di marzo quando la luna è discendente.
Ci si affretti alla semina di piselli e fave (il 6 pomeriggio e l’8 sono giorni favorevoli): infatti più si tarda e maggiormente avremo il rischio che le piante siano soggette agli afidi e che le produzioni siano esigue.
Semina a pieno campo: ravanelli, carote, rape, rape rosse, cipolle, finocchi, lattughe, insalate, radicchio, erbette e spinaci.
In semenzai riscaldati seminare: peperoni, melanzane, pomodori.
Il giorno 14 è un giorno speciale per le semine dei frutti-calore, per rigenerare alberi da frutta e per particolari operazioni, come la dinamizzazione dei preparati sempre a favore dei frutti.
In luoghi con temperature miti possiamo effettuare i primi trapianti di lattughe, ma attenzione alle gelate! È sempre preferibile per tutto il mese di marzo adoperare il tessuto non tessuto per la protezione dal freddo.
Preparare i solchi delle patate, da coltivare dopo metà mese.
È utile irrorare le sementi con dell‘infuso di achillea molto diluito.
Mettere a bollire 10 g di Achillea millefolium per 20 minuti in un litro di acqua e poi diluire in 40 litri d’acqua. Si potrà bagnare la semente o innaffiare direttamente il semenzaio.

Giardino

Possiamo lavorare le aiuole in giorni di fiori, e trapiantare sempre nello stesso giorno. Ad esempio nel caso di fiori annuali possiamo trapiantare le viole del pensiero e le tricolor, quest’ultime sono fra i pochi fiori che resistono alle gelate tardive… non facciamoci tentare da altri fiori: potrebbero morire con facilità!
Se in giardino notiamo la presenza di muschio è bene organizzarsi per una arieggiatura profonda. Questa operazione va eseguita con un forcale a 4 denti rigidi: infilare il forcale fino in fondo nel suolo e poi far leva sul manico, inclinando di 30 gradi. La zolla di terra deve alzarsi di pochi centimetri, in questo modo le radici prendono aria e si rigenerano. Si continui a ripuntare in questo modo ogni 20-30 cm; sciogliere del solfato ferroso (leggere attentamente le dosi riportate nelle confezioni) e con questo si bagni leggermente il prato. Ciò permetterà di abbassare il PH del suolo e di far morire il muschio.
Nei prati in buono stato iniziamo i primi tagli di erba, scegliamo se possibile il pomeriggio-sera per non indebolire il prato; inoltre rasiamo quando l’erba è alta 10-15 cm, non di più perché potremo causare gravi danni. Non vi sono indicazioni per i giorni ideali ma per prati difficili sono da preferire i giorni di radici.