Tanto non lo capiscono
di Giovanni Sarubbi
Uno degli striscioni della
manifestazione tenutasi a Milano questa mattina Occupy Piazza
Affari.
Siamo alle torce umane. Lavoratori licenziati o piccoli artigiani
falliti e pieni di debiti decidono di farla finita e lo fanno nel modo più
spettacolare possibile, bruciandosi davanti agli uffici delle imposte o nelle
pubbliche piazze. C'è ben poco da dire su queste tragedie. Più che dire parole
inutili, come le tante che ho letto nei giorni scorsi, occorrerebbe fare azioni
concrete contro la disoccupazione dilagante e la continua e oramai cronica
riduzione del potere di acquisto dei salari che va avanti da trent'anni.
Invece si discute di art. 18, cioè di come dare la possibilità al
grande padronato di licenziare più velocemente e a poco prezzo i lavoratori, e
di nuovi aumenti, del gas, dell'elettricità, dei carburanti, del cibo, delle
tasse regionali e comunali, dei servizi sanitari (diventati oramai proibitivi),
dell'IMU, mentre gli evasori sono stati quantificati in 10milioni di persone. E
poi si aggiunge la beffa che i padroni fanno dichiarazioni dei redditi minori di
quelle dei loro dipendenti. E poi ci sono i dati sull'ammontare dell'economia
sommersa stimata in 500miliardi di euro, prodotta da lavoratori che sarebbe più
giusto chiamare schiavi visto i salari che percepiscono. E ci dicono pure che
per vivere decorosamente una famiglia di 4 persone dovrebbe percepire almeno
2500euro al mese.
E non lo diciamo noi, lo dicono i giornali di questi giorni e di
questi mesi, riportando i dati diffusi dall'EURISPES o da varie agenzie di
ricerca internazionali. Fonti non sospettabili di essere dirette da pericolosi
comunisti nemici della proprietà privata e del neoliberismo globale che domina
attualmente il mondo.
Dalle mie parti si dice che “il sazio non crede a chi è digiuno”.
Come dire “se non hanno pane mangiassero le brioche”, famosa frase attribuita
alla regina di Francia ai tempi della Rivoluzione Francese. Tutti, credo,
conoscono il bagno di sangue che ci fu in quel periodo storico e quale tipo di
regime venne poi fuori da quella Rivoluzione, quello di Napoleone Bonaparte,
piena di guerre e lutti immensi.
E come la Regina di Francia si stanno comportando i ministri del
Governo dei Professori. Continuano nella loro marcia incuranti dei morti che la
loro politica lascia lungo il suo avanzare. E se oggi i morti si materializzano
nelle torce umane, i morti fra i lavoratori non sono mai stati virtuali, sia per
i continui e quotidiani omicidi sul lavoro causati dallo sfruttamento selvaggio
a cui i lavoratori sono soggetti, sia in tutte le fasi dello scontro sociale
quando la classe più forte da un punto di vista economico, perché detentrice
della proprietà dei mezzi di produzione e della maggioranza delle risorse
finanziarie del mondo, ha voluto imporre i suoi diktat ed il suo predominio
economico, sociale, politico.
Oggi si guarda, da parte di qualche opinionista, con stupore o
preoccupazione alle torce umane. Sono costretti a parlarne, non ne possono fare
a meno perché i casi sono molti ed eclatanti. Si preoccupano per ciò che è
successo, per esempio, nei paesi arabi dove i movimenti che hanno abbattuto
regimi quarantennali come quello egiziano o tunisino sono iniziati proprio con
persone che si sono date alle fiamme.
Ma quanti giornali pubblicano costantemente e con grande evidenza
in prima pagina le notizi riguardanti i morti sul lavoro? Ma dov'erano gli
opinionisti di oggi quando nel 1979, ai tempi dei primi ventimila licenziamenti
del gruppo FIAT, furono centinaia i lavoratori che si suicidarono nel più
assoluto silenzio e disinteresse dei mass media? Di cosa si occupano i
mass-media quando le famiglie si sfasciano perché i genitori non hanno più
lavoro, o ci si aggrappa, almeno qui al sud è così, alle pensioni degli anziani
per sopravvivere. Quando un anziano pensionato muore in una famiglia, mi diceva
ultimamente un quasi centenario ex sindaco di un paese dell'Alta Irpinia, oramai
si dice che quella famiglia “ha perso una pensione”. E i giovani, qui al sud,
sono legati alle pensioni dei padri o dei nonni.
E che dire della situazione di chi ha in famiglia persone con
handicap più o meno gravi? Sono tantissime le persone che si sono viste revocare
anche gli assegni di accompagnamento o che vedono con terrore di essere in
procinto di trovarsi nella stessa situazione in cui si è venuto a trovare il
parente o l'amico non più in grado di essere autosufficienti. “Per avere
l'assegno di accompagnamento - mi diceva un amico che si trova in questa
situazione – bisogna essere praticamente quasi morti”. Si è passati da un
estremo all'altro estremo, sulla pelle dei poveri cristi.
Ma loro, i professori, non si curano di nulla. Vanno avanti con la
cattiveria e la freddezza di chi ritiene di essere non solo nel giusto ma anche
di avere una sorta di autorizzazione divina nel disporre della vita e della
morte di milioni di persone che nulla possono e debbono fare per opporsi al loro
“treno della morte”. E lo fanno con tono messianico, con un sorriso beffardo di
chi è convinto di essere superiore, ma sono in realtà solo dei piazzisti della
loro classe di appartenenza, quella dei grandi monopolisti e dei grandi
banchieri multinazionali, quelli che hanno inventato l'economia finanziaria con
tutte le diavolerie ad essa associata e che stanno affamando il mondo.
Parlano di “modello tedesco” ma ovviamente non dicono che anche li
quel sistema si regge sullo sfruttamento selvaggio di alcuni milioni di persone
pagate, come in Italia, a 400 euro al mese.
Dicono di avere il consenso del paese, che gli italiani sono dalla
loro parte e comprendono e comprenderanno quello che essi stanno facendo.
Confondono il “bene del paese”, che dovrebbe significare benessere per tutti,
con il “loro bene”, con il loro arricchimento , con la tutela delle loro
proprietà e dei loro patrimoni che non sono stati neppure sfiorati dalle tasse
che sono invece toccate ai lavoratori e ai pensionati.
E poi ci sono i casi dell'ex tesoriere della Margherita accusato
di aver rubato una ventina di milioni di euro, e quello di Emilio Fede, accusato
di aver tentato di portare i Svizzera due milioni e mezzo di euro in contanti.
Mentre si arrestano i poveri diavoli e li si sbatte in galera per pochi euro,
questi sono liberi e impuniti e hanno anche la possibilità di essere assolti o
mai processati.
Ed è inutile dire che anche le catene di acciaio hanno un limite
di rottura, tanto i professori questo non lo capiscono. Credono di poter
controllare tutto attraverso il silenzio stampa, il non parlare delle
manifestazioni che si svolgono in giro per l'Italia come quella di oggi di
Milano di cui abbiamo riportato una delle foto.
Giovanni Sarubbi
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